La “manovra d’estate” (Dl 112/2008), orientata, tra l’altro, a semplificare gli adempimenti relativi alla gestione dei rapporti di lavoro, ha sancito l’uscita di scena dei libri paga e matricola e di altri libri obbligatori, prevedendo la loro sostituzione con il “libro unico del lavoro”, le cui modalità di tenuta e di conservazione sono state definite dal ministero del Lavoro con il decreto 9 luglio 2008. Lo stesso ministero del Lavoro, con la circolare n. 20 del 21 agosto scorso, ha provveduto poi a fornire chiarimenti sulla corretta applicazione del citato decreto.

Il libro unico del lavoro

Questo nuovo libro è obbligatorio per tutti i datori di lavoro privati di qualsiasi settore (compreso quello agricolo, dello spettacolo, dell’autotrasporto e quello marittimo) con la sola eccezione dei datori di lavoro domestico.

Nel libro unico, la cui funzione è quella di documentare dettagliatamente lo stato effettivo del rapporto di lavoro, devono essere indicati per ciascun lavoratore le seguenti informazioni:

- nome e cognome

- codice fiscale

- qualifica e livello di inquadramento (nei casi in cui ricorrono)

- retribuzione

- anzianità di servizio

- posizioni assicurative e previdenziali.


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