Giornali e Tv parlano tanto di crisi. In effetti la situazione economica globale non è delle migliori. Molte aziende sono in difficoltà e molte persone riescono a stento ad arivare a fine mese. Se è un dato di fatto che il momento che stiamo attraversando è complesso, è altrettanto vero che adotando un atteggiamento mentale diverso possiamo affrontare le cose in maniera più produttiva, aumentando le probabilità di riuscire a migliorare le cose. Condivido volentieri una vecchia storia...

C'era una volta un contadino che un giorno vide arrivare presso la sua fattoria un bellissimo cavallo......

che si dimostrò essere un valido aiuto nel traino dell'aratro. Quando i suoi amici lo vennero a sapere si recarono alla fattoria a vedere se fosse veramente così. Una volta sul posto e dopo avere costatato la veridicità di tali "voci" dissero quasi in coro al contadino: "sei stato veramente fortunato". La risposta del contadino, contrariamente a quanto tutti si aspettavano, colse tutti di sorpresa. Infatti questi disse: "Forse!" Passarono i giorni e si diffuse la voce in paese che il cavallo del contadino...era fuggito. Gli amici allora si recarono nuovamente alla fattoria e dopo averne avuto conferma personalmente dal fattore, esclamarono: "Che sfortuna". Anche questa volta l'affermazione che seguì dall'altra parte lasciò tutti di stucco: "Forse!". I paesani al ritorno verso le proprie case cominciavano a dubitare della sanità mentale dell'uomo...chissà il caldo...il troppo lavoro... Altri giorni passarono ed un'altra notizia percorse il piccolo paese: il cavallo che era scomparso era ritornato con altri tre magnifici quadrupedi. Senza neanche più discutere sul da farsi, la gente si avviò di corsa alla stalla dell'uomo per costatare con i propri occhi l'avvenimento. Già, quattro magnifici cavalli stavano sistemati nella stalla ed il fattore era lì ad accudirli con attenzione e cura. Che fortuna, che fortuna, gridarono verso l'indaffarato uomo. Questi, giratosi verso il gruppo che stava oltre il recinto, si portò una mano verso la bocca come un piccolo altoparlante e rispose forte: "Forse!" Gli sguardi attoniti degli astanti esprimeva più di ogni commento verbale l'imbarazzo e così l'improvvisata assemblea si sciolse. Passa il tempo e questa volta una notizia poco felice attraversa le case del paese: il figlio del contadino montando su uno di quei cavalli era caduto e si era fratturato in malo modo una gamba. Neanche il tempo di descrivere da queste righe la notizia che il gruppo di persone, a dir del vero sempre più numeroso, è gia a casa del fattore. Che sfortuna, che sfortuna dicono adesso le donne presenti. Il contadino, seduto accanto il figlio coricato sul letto, alzando lo sguardo profondo e sereno, prontamente esclamò:..."Forse!" Dopo questa ennesima risposta con fare scomposto tutta la gente se ne andò. Passa qualche mese e venti di guerra attraversano quelle regioni. Arrivano dopo poco tempo al villaggio le chiamate alle armi per tutti i giovani maschi, ma il figlio del fattore viene escluso a causa dell'infortunio ancora non superato avuto tempo prima. La gente del luogo cominciò dunque a dire "che fortuna, che fortuna", ed il contadino rispondeva a quanti incontrava "Forse,...forse"...

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