Comunicati Stampa: Infracom

Massimo Lippi: Infracom best practice europea per efficienza dei data center

<em>“I nostri Data Center sono dotati di tutti gli accorgimenti 
tecnologici necessari ad evitare una dispersione di risorse e a 
permettere un considerevole risparmio energetico, e quindi economico”, 
ha dichiarato <a data-mce-href="http://www.corrierecomunicazioni.it/it-world/18494_efficienza-data-center-best-practice-europea.htm" href="http://www.corrierecomunicazioni.it/it-world/18494_efficienza-data-center-best-practice-europea.htm" target="_blank" title="Massimo Lippi"><strong>Massimo Lippi</strong></a>,
 Direttore Generale di Infracom Italia. La riconfigurazione 
dell’impianto di raffreddamento, l’utilizzo di free cooling, la 
virtualizzazione ed il consolidamento dei server e delle apparecchiature
 di rete, nonché l’adozione di hardware più efficienti e performanti, 
sono tutti esempi di soluzioni gestionali efficienti che le aziende del 
settore devono adottare, sulla falsa riga di Infracom Italia, per 
condurre ad un concreto risparmio energetico.</em><br />
<img alt="Infracom_280" class="alignnone size-full wp-image-4692" data-mce-src="http://iqandpartnersblog.files.wordpress.com/2012/12/infracom_280.png" height="178" src="http://iqandpartnersblog.files.wordpress.com/2012/12/infracom_280.png" width="280" /><br />
Infracom Italia, operatore italiano di telecomunicazioni, data center e ICT outsourcing, è al centro dello studio <strong>Prime Energy</strong>,
 progetto europeo a cui ha partecipato il Dipartimento di Energia del 
Politecnico di Milano in collaborazione con altri nove istituti di 
ricerca europei, tra cui l’Austrian Energy Agency che ha coordinato il 
programma.<br /> Il tema affrontato è quello portato alla luce da diversi 
studi internazionali e da una recente Direttiva Ue: l’efficienza 
energetica. <strong>Infracom Italia</strong> fa parte dei casi studio 
italiani presi in considerazione e considerati quali modelli virtuosi 
nel panorama italiano per aver incrementato il livello di efficienza 
energetica aziendale nella gestione dei Data Center.<br />
<img alt="Infracom Data Center - datamanager" class="alignnone size-full wp-image-4693" data-mce-src="http://iqandpartnersblog.files.wordpress.com/2012/12/infracom-data-center-datamanager.png" height="247" src="http://iqandpartnersblog.files.wordpress.com/2012/12/infracom-data-center-datamanager.png" width="401" /><br />
Nel
 progetto di ricerca si prevede un raddoppiamento dei consumi energetici
 dei data center nei prossimi cinque anni. Per far fronte a questa 
possibilità sono state individuate una serie di best practices, sia per 
il settore privato sia per la pubblica amministrazione, che possano 
permettere una drastica riduzione delle profusioni energetiche di 
gestione.<br /> La riconfigurazione dell’impianto di raffreddamento, 
l’utilizzo di free cooling, la virtualizzazione ed il consolidamento dei
 server e delle apparecchiature di rete, nonché l’adozione di hardware 
più efficienti e performanti, sono tutti esempi di soluzioni gestionali 
efficienti che le aziende del settore devono adottare, sulla falsa riga 
di Infracom Italia, per condurre ad un concreto risparmio energetico.<br />
Il progetto <strong>Prime Energy IT</strong>
 ha stimato che grazie a questi accorgimenti strutturali si può arrivare
 ad un risparmio energetico fino al 60-70% in funzione della tecnologia 
adottata. “Le soluzioni di risparmio energetico indicate dal progetto – 
dice <strong>Massimo Lippi</strong>, direttore generale di <a data-mce-href="http://www.corrierecomunicazioni.it/it-world/18494_efficienza-data-center-best-practice-europea.htm" href="http://www.corrierecomunicazioni.it/it-world/18494_efficienza-data-center-best-practice-europea.htm" target="_blank" title="Infracom Prime Energy IT"><strong>Infracom Italia</strong></a>
 - sono già state adottate da Infracom Italia con successo per prevenire
 il previsto incremento dei costi energetici gestionali negli anni a 
venire. I nostri Data Center sono dotati di tutti gli accorgimenti 
tecnologici necessari ad evitare una dispersione di risorse non solo 
economiche in una prospettiva particolare, ma necessari anche a 
permettere un risparmio energetico, e quindi economico, a vantaggio di 
tutta l’economia in una prospettiva più generale”.<br />
<strong>FONTE:</strong> <a data-mce-href="http://www.corrierecomunicazioni.it/it-world/18494_efficienza-data-center-best-practice-europea.htm" href="http://www.corrierecomunicazioni.it/it-world/18494_efficienza-data-center-best-practice-europea.htm" target="_blank" title="Efficienza data center, best practice europea">Corriere Comunicazioni</a>

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“I nostri Data Center sono dotati di tutti gli accorgimenti tecnologici necessari ad evitare una dispersione di risorse e a permettere un ...

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Massimo Lippi: Infracom e' al centro dello studio Prime Energy

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<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
<em>Efficienza energetica. Infracom Italia, operatore di telecomunicazioni, data center e Ict outsourcing, è al centro dello studio Prime Energy, progetto europeo a cui ha partecipato il Politecnico di Milano in collaborazione con altri nove istituti di ricerca europei. Infracom, quindi, come modello virtuoso nel panorama italiano per aver incrementato il livello di efficienza energetica aziendale nella gestione dei Data Center con un concreto risparmio energetico, grazie alla riconfigurazione dell’impianto di raffreddamento, all’utilizzo di free cooling, alla virtualizzazione ed al consolidamento dei server e delle apparecchiature di rete e all’adozione di hardware più efficienti e performanti.</em></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
<img alt="Data Center" class="alignnone size-full wp-image-4683" data-mce-src="http://iqandpartnersblog.files.wordpress.com/2012/12/data-center.png" height="199" src="http://iqandpartnersblog.files.wordpress.com/2012/12/data-center.png" style="border: 0px; cursor: default;" width="428" /></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
<strong>Infracom Italia</strong>, operatore di telecomunicazioni, data center e Ict outsourcing, è al centro dello studio <strong>Prime Energy</strong>, progetto europeo a cui ha partecipato il Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano in collaborazione con altri nove istituti di ricerca europei, tra cui l’Austrian Energy Agency che ha coordinato il programma. Il tema affrontato è quello portato alla luce da diversi studi internazionali e da una recente Direttiva Ue: l’<strong>efficienza energetica</strong>.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
<a data-mce-href="http://www.corrierecomunicazioni.it/it-world/18474_data-center-nel-benchmark-ue-dell-efficienza-energetica.htm" href="http://www.corrierecomunicazioni.it/it-world/18474_data-center-nel-benchmark-ue-dell-efficienza-energetica.htm" target="_blank" title="Infracom Efficienza Energetica"><strong>Infracom Italia</strong></a> fa parte dei casi studio italiani presi in considerazione come modelli virtuosi nel panorama italiano per aver incrementato il livello di efficienza energetica aziendale nella gestione dei <strong>Data Center</strong>. Proprio riguardo a questi, nel progetto di ricerca si prevede un raddoppiamento dei consumi energetici nei prossimi cinque anni e per far fronte a ciò è stata individuata una serie di best practice, per il settore privato e per la pubblica amministrazione, per permettere una drastica riduzione delle profusioni energetiche di gestione.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
<img alt="Infracom" class="alignnone size-full wp-image-4665" data-mce-src="http://iqandpartnersblog.files.wordpress.com/2012/11/infracom_2802.png" height="178" src="http://iqandpartnersblog.files.wordpress.com/2012/11/infracom_2802.png" style="border: 0px; cursor: default;" width="280" /></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
La riconfigurazione dell’impianto di raffreddamento, l’utilizzo di free cooling, la virtualizzazione ed il consolidamento dei server e delle apparecchiature di rete, nonché l’adozione di hardware più efficienti e performanti, sono tutti esempi di soluzioni gestionali efficienti che le aziende del settore devono adottare, sulla falsa riga di Infracom Italia, per condurre ad un concreto risparmio energetico. Il progetto PrimeEnergyIT ha stimato che grazie a questi accorgimenti strutturali si possa arrivare ad un risparmio energetico fino al 60-70% in funzione della tecnologia adottata.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
Così si è espresso a riguardo <a data-mce-href="http://www.corrierecomunicazioni.it/it-world/18474_data-center-nel-benchmark-ue-dell-efficienza-energetica.htm" href="http://www.corrierecomunicazioni.it/it-world/18474_data-center-nel-benchmark-ue-dell-efficienza-energetica.htm" target="_blank" title="Massimo Lippi"><strong>Massimo Lippi</strong></a> direttore generale di <strong>Infracom Italia</strong>: <em>“Le soluzioni di risparmio energetico indicate dal progetto sono già state adottate da Infracom Italia con successo per prevenire il previsto incremento dei costi energetici gestionali negli anni a venire. I nostri Data Center sono dotati di tutti gli accorgimenti tecnologici necessari ad evitare una dispersione di risorse non solo economiche in una prospettiva particolare, ma necessari anche a permettere un risparmio energetico, e quindi economico, a vantaggio di tutta l’economia in una prospettiva più generale".</em></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
<strong>FONTE:</strong> <a data-mce-href="http://www.corrierecomunicazioni.it/it-world/18474_data-center-nel-benchmark-ue-dell-efficienza-energetica.htm" href="http://www.corrierecomunicazioni.it/it-world/18474_data-center-nel-benchmark-ue-dell-efficienza-energetica.htm" target="_blank" title="Data center nel benchmark Ue dell'efficienza energetica">Corriere Comunicazioni</a></div>

$Massimo Lippi: Infracom e' al centro dello studio Prime Energy$ Massimo Lippi: Infracom e' al centro dello studio Prime Energy

Efficienza energetica. Infracom Italia, operatore di telecomunicazioni, data center e Ict outsourcing, è al centro dello studio Prime Ener...

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Infracom: Il nuovo corso dell'Azienda ha il volto di Pierpaolo Cristofori

<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<em style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-style: italic; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Infracom presenta il nuovo Amministratore Delegato<span class="Apple-converted-space"> </span><a href="http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Economia/434540_nuove_alleanze_e_servizi_alle_pmi_infracom_riparte/" style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #0071bb; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; vertical-align: baseline;" target="_blank" title="Pierpaolo Cristofori"><strong style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Pierpaolo Cristofori</strong></a>. L’AD: «Negli ultimi 18 mesi sono state smontate attività non funzionali al progetto. Ora puntare ai ricavi».</em></div>
<em style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 13px; font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; margin: 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"></em><div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<em style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-style: italic; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><img alt="" class="alignnone size-full wp-image-4653" src="http://iqandpartnersblog.files.wordpress.com/2012/11/pierpaolo-cristofori-ad-infracom1.jpg?w=604" style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; height: auto; margin: 0px; max-width: 98%; padding: 0px; vertical-align: baseline; width: auto;" title="Pierpaolo Cristofori AD Infracom" /></em></div>
<span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #4e4e4e; display: inline !important; float: none; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 13px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"></span><div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
Il nuovo corso di<span class="Apple-converted-space"> </span><strong style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Infracom</strong><span class="Apple-converted-space"> </span>spa ha il volto di<span class="Apple-converted-space"> </span><a href="http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Economia/434540_nuove_alleanze_e_servizi_alle_pmi_infracom_riparte/" style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #0071bb; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; vertical-align: baseline;" target="_blank" title="Pierpaolo Cristofori"><strong style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Pierpaolo Cristofori</strong></a>, amministratore delegato del rinnovato cda della società di telecomunicazione e data center con base operativa a Verona. Infracom spa, con 500 dipendenti, è presente in 14 città italiane; copre una rete nazionale di oltre 9 mila chilometri di cavo ottico per complessivi 6.500 metri quadri interconnessi di alta capacità e gestisce centri-dati. Cristofori, 56 anni, uno dei fondatori di Omnitel Italia, passato poi in Wind Telecomunicazioni, quindi in British Telecom Italia, è stato scelto per rilanciare la società veronese dopo la cessione di asset (come Infracom It divenuta Corvallis) ritenuti non più strategici per la nuova mission aziendale. Che quindi, quali obiettivi avrà ora?</div>
<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
Abbiamo deciso di focalizzarci sulle telecomunicazioni – risponde il nuovo amministratore delegato – ci sono ancora delle “code” da smaltire, ma nel corso degli ultimi 18 mesi sono già state smontate molte attività non funzionali al nuovo percorso. Adesso dobbiamo concentrarci non tanto sull’abbattimento dei costi, quanto sull’aumentare i ricavi. E questo può avvenire solo grazie a una presenza diretta sul mercato. Ovvero?</div>
<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<img alt="" class="alignnone size-full wp-image-4654" src="http://iqandpartnersblog.files.wordpress.com/2012/11/infracom_2801.png?w=604" style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; height: auto; margin: 0px; max-width: 98%; padding: 0px; vertical-align: baseline; width: auto;" title="Infracom_280" /></div>
<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
Abbiamo già come clienti tutti i più grandi operatori presenti nel panorama delle telecomunicazioni a livello nazionale e internazionale; ora si tratta di intercettare anche i privati, le piccole e medie imprese del nostro territorio e magari anche le pubbliche amministrazioni locali, un settore che ci vede quasi totalmente assenti. Pensa che le nostre pmi siano “mature” per aprirsi al mondo informatico della rete? Credo non abbiano molte alternative, e che saranno obbligate a farlo. Chi è predisposto alle nuove tecnologie è anche più forte sul mercato.</div>
<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
La nostra bravura sarà nel saper intercettare i bisogni di queste aziende e saper offrire loro i servizi adeguati per farle crescere. Altro nostro obiettivo sarà quello di creare anche delle partnership. Con chi? Beh, l’idea è quella di stabilire reti e alleanze con altre imprese per integrare i nostri servizi e stabilirsi così con forza e maggior presenza sul territorio. Inoltre penso al mondo universitario; aprirsi alla collaborazione con gli atenei della regione ed essere presenti nei progetti di start up. Il nome di Infracom, soprattutto nel recente passato, è stato accostato a problemi finanziari: deficit, bilanci in rosso. Tutti problemi definitivamente superati? Il grosso è stato superato. L’indebitamento è sceso: da 259 a 110 milioni di euro. Non vogliamo andare a tagliare altri pezzi. Non serve solo intervenire sui costi, occorre anche andare sul mercato. E questo, per noi, è il momento di farlo. Non abbiamo la bacchetta magica, bisogna diventare credibili per i clienti.</div>
<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
Ho accettato questo incarico perché Infracom ha un progetto, perché ho trovato una società solida con azionisti dalle spalle robuste. Insomma la porta sul passato è chiusa… Sì, qui ho capito che c’era la volontà di chiudere una storia e cominciare qualcosa di nuovo. E questo coincide con quanto voglio fare anch’io. È iniziata una fase che accompagna un progetto di rilancio preciso. Gestiamo i più grandi operatori delle telecomunicazioni, adesso è arrivato il momento di tornare sul territorio. Ora Infracom è un progetto che ha una prospettiva.</div>
<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<strong style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">FONTE:</strong><span class="Apple-converted-space"> </span><a href="http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Economia/434540_nuove_alleanze_e_servizi_alle_pmi_infracom_riparte/" style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #0071bb; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; vertical-align: baseline;" target="_blank" title="Nuove alleanze e servizi alle Pmi Infracom riparte">Il Giornale di Vicenza</a></div>

$Infracom: Il nuovo corso dell'Azienda ha il volto di Pierpaolo Cristofori$ Infracom: Il nuovo corso dell'Azienda ha il volto di Pierpaolo Cristofori

Infracom presenta il nuovo Amministratore Delegato Pierpaolo Cristofori . L’AD: «Negli ultimi 18 mesi sono state smontate attività non fu...

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Massimo Lippi: La giapponese Ntt sceglie Infracom come provider

<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<em style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-style: italic; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Ntt, compagnia di telecomunicazioni giapponese tra le più grandi al mondo, ha scelto Infracom, Operatore italiano di telecomunicazioni, data center e ICT outsourcing, come provider italiano per i servizi di connettività.<a href="http://www.corrierecomunicazioni.it/tlc/16311_ntt-sceglie-infracom-come-provider-italiano.htm" style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #0071bb; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; vertical-align: baseline;" target="_blank"><strong style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Massimo Lippi</strong></a>, Direttore Generale di Infracom afferma: “E’ una grande opportunità per noi, ma anche per il mercato europeo ed italiano. La scelta di Ntt è stata quasi obbligata per la nostra posizione chiave in Italia ed in Europa, grazie alle connessioni della nostra rete con tutti gli operatori italiani ed i maggiori distretti industriali e città della penisola.”</em></div>
<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<img alt="" class="alignnone size-full wp-image-4646" src="http://iqandpartnersblog.files.wordpress.com/2012/11/infracom_280.png?w=604" style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; height: auto; margin: 0px; max-width: 98%; padding: 0px; vertical-align: baseline; width: auto;" title="Infracom" /></div>
<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<strong style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Infracom Italia</strong><span class="Apple-converted-space"> </span>diventa provider dei servizi di connettività nel mercato italiano ed europeo per la giapponese<span class="Apple-converted-space"> </span><strong style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Ntt Communication</strong>, tra le maggiori compagnie di telecomunicazioni al mondo.</div>
<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<img alt="" class="alignnone  wp-image-4647" height="336" src="http://iqandpartnersblog.files.wordpress.com/2012/11/nttclivehamilton_480.png?w=326&h=336" style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;" title="NTTCliveHamilton" width="326" /></div>
<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
“Abbiamo scelto Infracom Italia perché ci assicura un a posizione fondamentale nel mercato delle telecomunicazioni in Italia, ma anche un ponte verso l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa”, dice<span class="Apple-converted-space"> </span><strong style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Clive Hamilton</strong>, manager della business Unit Ntt Europe’s Global IP Network. Il nuovo punto di presenza (PoP) italiano di Ntt sarà al Mix di Milano, il peering point situato in via Caldera, quale snodo strategico della connettività per l’ingresso del colosso giapponese nel mercato europeo. “Per noi è molto importante creare per i nostri clienti nuove opportunità di crescita – aggiunge Hamilton – prima di adesso non avevamo mai avuto possibilità di operare in questo paese, quindi è un momento molto stimolante. Milano è un mercato vivo e l’infrastruttura di Infracom Italia è l’unica in grado di assicurarci una connessione ai nostri committenti in Italia e nell’Europa Centrale, che è il nostro nuovo obiettivo di espansione per quest’anno”.</div>
<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<img alt="" class="alignnone  wp-image-4648" height="304" src="http://iqandpartnersblog.files.wordpress.com/2012/11/massimo-lippi.jpg?w=304&h=304" style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;" title="Massimo Lippi" width="304" /></div>
<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
Sull’accordo di partnership l’ing.<span class="Apple-converted-space"> </span><a href="http://www.corrierecomunicazioni.it/tlc/16311_ntt-sceglie-infracom-come-provider-italiano.htm" style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #0071bb; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; vertical-align: baseline;" target="_blank"><strong style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Massimo Lippi</strong></a>, Direttore Generale di Infracom Italia, afferma: “E’ una grande opportunità per noi, ma anche per il mercato europeo ed italiano. La scelta di Ntt è stata quasi obbligata per la nostra posizione chiave in Italia ed in Europa, grazie alle connessioni della nostra rete con tutti gli operatori italiani ed i maggiori distretti industriali e città della penisola. Il centro Infracom di Milano, Infracom Telehouse, ha continuato a crescere rapidamente sin dal 2001. E’ la più grande Telehouse italiana con 4.000 mq di superficie, ed è un perfetto ecosistema dove i maggiori Internet Service Providers e fornitori di servizi di telecomunicazione si interconnettono tra loro e a più di 120 network disponibili. L’Infracom Telehouse – prosegue Lippi – la cui capacità sarà raddoppiata nei prossimi mesi, è interamente gestita e sviluppata da Infracom, il che significa controllo e monitoraggio totale degli impianti tecnici”.</div>
<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
FONTE:<a href="http://www.corrierecomunicazioni.it/tlc/16311_ntt-sceglie-infracom-come-provider-italiano.htm" style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #0071bb; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; vertical-align: baseline;" target="_blank"><strong style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span class="Apple-converted-space"> </span>Corriere Comunicazioni</strong></a></div>

$Massimo Lippi: La giapponese Ntt sceglie Infracom come provider$ Massimo Lippi: La giapponese Ntt sceglie Infracom come provider

Ntt, compagnia di telecomunicazioni giapponese tra le più grandi al mondo, ha scelto Infracom, Operatore italiano di telecomunicazioni, dat...

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Pierpaolo Cristofori nuovo Ad Infracom

<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<em style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-style: italic; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La nomina del dott.<span class="Apple-converted-space"> </span><strong style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Pierpaolo Cristofori</strong><span class="Apple-converted-space"> </span>come nuovo A.D.<span class="Apple-converted-space"> </span><a href="http://www.infracom.it/" style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #0071bb; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; vertical-align: baseline;" target="_blank" title="Infracom"><strong style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Infracom</strong><span class="Apple-converted-space"> </span></a>è finalizzata all’accelerazione degli obiettivi di medio lungo termine del piano industriale dell’azienda ICT; una scelta compiuta dopo una lunga selezione che ha mirato a una personalità di rilievo del settore delle TLC a livello nazionale e internazionale.</em></div>
<em style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 13px; font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; margin: 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"></em><div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<em style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-style: italic; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><img alt="" class="alignnone size-full wp-image-4626" src="http://iqandpartnersblog.files.wordpress.com/2012/11/logo-infracom-2012_240.jpg?w=604" style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; height: auto; margin: 0px; max-width: 98%; padding: 0px; vertical-align: baseline; width: auto;" title="Logo Infracom 2012_240" /></em></div>
<span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #4e4e4e; display: inline !important; float: none; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 13px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"></span><div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
La nomina del dott.<span class="Apple-converted-space"> </span><a href="http://goo.gl/D6K9Q" style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #0071bb; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; vertical-align: baseline;" target="_blank" title="Pierpaolo Cristofori"><strong style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Pierpaolo Cristofori</strong></a><span class="Apple-converted-space"> </span>come nuovo A.D. Infracom è finalizzata all’accelerazione degli obiettivi di medio lungo termine del piano industriale dell’azienda ICT; una scelta compiuta dopo una lunga selezione che ha mirato a una personalità di rilievo del settore delle TLC a livello nazionale e internazionale.</div>
<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<img alt="" class="alignnone size-full wp-image-4627" src="http://iqandpartnersblog.files.wordpress.com/2012/11/pierpaolo-cristofori-ad-infracom.jpg?w=604" style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; height: auto; margin: 0px; max-width: 98%; padding: 0px; vertical-align: baseline; width: auto;" title="Pierpaolo Cristofori AD Infracom" /></div>
<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
Il dottor<span class="Apple-converted-space"> </span><strong style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Pierpaolo Cristofori</strong>, laurea in Fisica e MBA, proviene da BT Italia, ex British Telecom, nella quale ricopriva il ruolo di Direttore Sales & Marketing, ed ha sviluppato esperienze di vertice in Wind, Omnitel-Vodafone e Olivetti. Di fatto Cristofori ha una professionalità unica e completa nel settore delle telecomunicazioni, grazie al suo lavoro svolto in Omnitel-Vodafone e Wind, dove ha seguito la fase di start up delle due aziende, nonché il suo lavoro in BT Italia, dove ha diretto tutti i settore dell’azienda di telecomunicazioni. Esperienze che qualificano il nuovo A.D. di Infracom secondo due fondamentali aspetti: la profonda esperienza e conoscenza del settore delle telecomunicazioni, la sua operatività e presa diretta in tutti gli aspetti del business delle aziende ICT.</div>
<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
Con l’inserimento di<span class="Apple-converted-space"> </span><strong style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Pierpaolo Cristofori</strong>, si completa infine la squadra direzionale di Infracom che include il Vicepresidente Operativo Andrea Pellizzari e il Direttore Generale Massimo Lippi. “Gli obiettivi che Infracom si era assegnata in una contingenza economica difficile soprattutto nei settori delle telecomunicazioni e dei data center – ha commentato il Presidente Giancarlo Albini -richiedevano la scelta di una personalità di spicco, con un’esperienza profonda del mercato e con caratteristiche di leadership, dedizione e determinazione. Siamo convinti di avere trovato questa persona in Pierpaolo Cristofori, e siamo pronti per proseguire nella nostra sfida al mercato”.</div>
<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
“Si tratta di una delle decisioni più importanti prese per il destino di Infracom negli ultimi anni – ha aggiunto Attilio Schneck, presidente di Autostrada BS-PD, azionista di maggioranza di Infracom – e sono convinto che la scelta fatta rilanci l’azienda con una guida autorevole ed esperta, in grado di rendere concreti gli importanti cambiamenti che sono avvenuti negli ultimi mesi e far fare il definitivo salto in avanti a Infracom”.</div>
<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #4e4e4e; font-family: 'Myriad Pro', 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 1em 0px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<strong style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">FONTE:</strong><span class="Apple-converted-space"> </span><a href="http://goo.gl/D6K9Q" style="background-color: transparent; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 0px; color: #0071bb; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; vertical-align: baseline;" target="_blank" title="Infracom ha scelto Pierpaolo Cristofori come nuovo Amministratore Delegato, con il compito di guidare la fase di rilancio e di espansione commerciale dell'azienda">Infracom</a></div>

$Pierpaolo Cristofori nuovo Ad Infracom$ Pierpaolo Cristofori nuovo Ad Infracom

La nomina del dott. Pierpaolo Cristofori come nuovo A.D. Infracom è finalizzata all’accelerazione degli obiettivi di medio lungo te...

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Infracom, un nuovo logo per esprimere i nostri asset: solidità, flessibilità ed innovazione

<em>Un arcobaleno multicolore dove l'arco rappresenta l'espressione della <strong>solidità</strong> di <a data-mce-href="http://www.infracom.it/" href="http://www.infracom.it/" target="_blank" title="Infracom"><strong>Infracom</strong></a>, garantita dai 6500 mq di data center, e l’arcobaleno indica la <strong>flessibilità</strong> della fibra ottica e l’<strong>innovazione</strong>,
 valore chiave dell’offerta Infracom e stimolo per la creatività. 
“Infracom si distingue nel mercato delle telecomunicazioni per la 
capacità di essere un'azienda solida che offre servizi flessibili. Un 
binomio unico – ha dichiarato il Direttore Generale Massimo Lippi – che 
abbiamo voluto rafforzare nel marchio grazie alla parte iconica, cioè 
l'arco, il fascio luminoso ed infine l'arcobaleno".</em><br />
<img alt="" class="alignnone size-full wp-image-4604" data-mce-src="http://iqandpartnersblog.files.wordpress.com/2012/10/logo-infracom-20121.jpg" height="306" src="http://iqandpartnersblog.files.wordpress.com/2012/10/logo-infracom-20121.jpg" title="Logo Infracom 2012" width="480" /><br />
L’arco
 per la solidità, l’arcobaleno per flessibilità e innovazione. Oggi la 
presentazione con le affissioni a Verona, nella campagna Salta nel 
Futuro.<br /> A 6 mesi dalla ristrutturazione aziendale e dopo 12 anni di 
vita, l’azienda veronese specializzata in TLC e controllata dalla 
società autostradale Brescia Verona Vicenza Padova S.p.A., conferma i 
suoi cambiamenti societari e di focalizzazione del business <strong>con un logo nuovo</strong>.<br />
“Abbiamo sentito l’esigenza di rinnovare il nostro logo per rafforzare i valori e esplicitare la natura più profonda di questa <a data-mce-href="http://goo.gl/WfG02" href="http://goo.gl/WfG02" target="_blank" title=" Indietro Infracom, nuova vita nuovo logo. L'arco per la solidità, l'arcobaleno per flessibilità e innovazione"><strong>nuova Infracom</strong></a>- spiega <strong>Andrea Pellizzari</strong>,
 vicepresidente di Infracom - da quest’anno e con la ristrutturazione 
abbiamo deciso di concentrarci sui nostri asset strategici, quindi rete e
 datacenter. Ed è effettivamente ciò che abbiamo enfatizzato nel marchio
 che oggi presentiamo con le affissioni a Verona”.<br />
"Questo nuovo logo porta dei concetti importanti - conferma il direttore generale <strong>Massimo Lippi</strong>
 - Infracom si distingue nel mercato delle telecomunicazioni per la 
capacità di essere un'azienda solida che offre servizi flessibili. Un 
binomio unico che abbiamo voluto rafforzare nel marchio grazie alla 
parte iconica, cioè l'arco, il fascio luminoso ed infine l'arcobaleno".<br />
L'arco,
 come forma architettonica portante, è l'espressione della solidità di 
Infracom garantita dai 6500 mq di datacenter - tra cui la sala dati più 
importante d’Italia in Caldera - ed i 9000 km di rete in tutta Italia, 
per una infrastruttura essenziale a tutto il sistema produttivo 
italiano.<br />
La <strong>flessibilità</strong> dei servizi, invece, si
 associa alla sinuosità della fibra ottica, ed è rappresentata dal 
fascio luminoso, e dalla luce che attraversa la fibra nelle 
ramificazioni della rete attraverso l’Italia, oltre che anche i servizi 
che si flettono e si adattano alle esigenze dei clienti.<br />
Entrambi i valori, solidità e flessibilità, si sintetizzano nel concetto grafico dell’arcobaleno, che è altresì portatore di <strong>innovazione</strong>, valore chiave dell’offerta Infracom e stimolo per la creatività.<br />
In
 nuovo logo è presentato ufficialmente oggi con le affissioni presenti a
 Verona, dove Infracom ha il quartier generale, all’interno della 
campagna pubblicitaria <em>Salta nel futuro</em>.<br />
<strong>FONTE:</strong> <a data-mce-href="http://www.datamanager.it/news/brand/infracom-italia-nuovo-logo-nuova-vita" href="http://www.datamanager.it/news/brand/infracom-italia-nuovo-logo-nuova-vita" target="_blank" title="Infracom Italia: nuovo logo nuova vita">DataManager</a>

$Infracom, un nuovo logo per esprimere i nostri asset: solidità, flessibilità ed innovazione$ Infracom, un nuovo logo per esprimere i nostri asset: solidità, flessibilità ed innovazione

Un arcobaleno multicolore dove l'arco rappresenta l'espressione della solidità di Infracom , garantita dai 6500 mq di data center, ...

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Politecnico di Milano: Infracom, Cloud Economy: ultima chiamata

<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
<em>Il 28 giugno 2012 si è svolto all'Aula Carlo de Carli del Politecnico di Milano il Convegno “<strong>Cloud Economy: ultima chiamata</strong>”, con la presentazione dei dati della ricerca dell'Osservatorio Cloud & ICT as a Service, giunto al secondo anno di attività e promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. Obiettivo: analizzare e spiegare il fenomeno Cloud, nuova tecnologia di frontiera. Ai lavori della tavola rotonda hanno partecipato le migliori aziende del settore ICT, tra cui IBM, Telecom Italia, Microsoft e <a data-mce-href="http://www.infracom.it/" href="http://www.infracom.it/" target="_blank"><strong>Infracom Italia</strong></a>.</em></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
Con l’obiettivo di analizzare e spiegare il fenomeno <a data-mce-href="http://bit.ly/OVMlpC" href="http://bit.ly/OVMlpC" target="_blank" title="Il Cloud è la nuova tecnologia di frontiera trattata al Convegno del Politecnico di Milano, "Cloud Economy: ultima chiamata""><strong>Cloud</strong></a>, stimandone entità e trend, la Ricerca ha coinvolto oltre 130 CIO di grandi imprese italiane tra cui IBM, Telecom Italia, Microsoft, Infracom Italia, HP, Accenture, CSC, Fujitsu, Huawei, NetApp, Rittal, VMware e Altea, Dedagroup, Intel, Nolan, Norton Italia, Retelit, Wind, e 660 Responsabili IT di PMI.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
<img alt="" class="alignnone size-full wp-image-4444" data-mce-src="http://phinetblog.files.wordpress.com/2012/08/logo-infracom.jpg" height="120" src="http://phinetblog.files.wordpress.com/2012/08/logo-infracom.jpg" style="border: 0px; cursor: default;" title="Logo-Infracom" width="240" /></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
I temi discussi durante tutta la giornata sono stati la quantificazione del mercato cloud in Italia, le applicazioni e l’impatto di questa tecnologia sulla filiera ICT, nonché l’identificazione dei benefici derivanti dall’utilizzo di questa sofisticata ed innovativa infrastruttura tecnologica. Dopo il dibattito della tavola rotonda tra i dirigenti dedicati delle migliori aziende del settore ICT, nel pomeriggio sono stati premiati i vincitori dei “Cloud Innovation Awards”, le aziende cioè distintesi per capacità di innovazione dei propri processi e infrastrutture attraverso strumenti cloud.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
Da questa giornata è emerso che lo scenario italiano risulta abbastanza preoccupante, ma con delle prospettive incoraggianti. Il nostro appare come un Paese follower, sempre più in ritardo nella gara globale all’innovazione digitale, con il suo 46° posto nel mondo per spesa ICT su PIL e il 58° per percentuale di utenti connessi. Sono indicativi alcuni numeri a riguardo: per il 2011 la spesa IT si è attestata a 17,67 Mld di Euro, valore che, oltre a essere molto basso rispetto al PIL, risulta in contrazione del 4,1% rispetto al 2010 (dati Assinform). Più in generale, il mercato Cloud nel 2012 è stimabile in 443 Mln di Euro, pari al 2,5% di tutta la spesa IT sostenuta in Italia.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
Premesso ciò, alcuni cardini per il futuro sono stati posti dalla ricerca e dall’incontro tra i quadri delle aziende della filiera: il Cloud è per le imprese e Pubbliche Amministrazioni italiane un’opportunità unica per accedere alla digitalizzazione saltando quei gap di risorse investite e competenze da troppo tempo accumulati nell’ambito dell’ICT tradizionale. Tuttavia, questa innovativa tecnologia non è ancora diffusa quanto dovrebbe.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
“Entrando in maggior dettaglio della diffusione del fenomeno, la Ricerca ha evidenziato come il 67% delle GRANDI AZIENDE adotti già tecnologie Cloud. – commenta Alessandro Piva, Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service - In particolare il 56% utilizza almeno un servizio Cloud, mentre l’11% ha in corso limitate sperimentazioni. Il 25% si è dichiarato interessato all’introduzione e solo l’8% dichiara di non utilizzare il Cloud e di non avere alcun interesse a introdurlo. Diverso, invece, è lo scenario di adozione per le IMPRESE SOTTO I 250 ADDETTI, tra le quali solo il 22% dichiara di avere avviato progetti Cloud, il 2% intende introdurli e il 76% non ne fa utilizzo. Tra le aziende che non hanno avviato progetti Cloud, solo il 6% dichiara un interesse, il 60% non ne dimostra alcuno e il 10% dichiara di non conoscere tali tecnologie”.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
Secondo Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service della School of Management del Politecnico di Milano: “Sebbene si tratti di un valore ancora limitato, i tassi di crescita sono stimabili attorno al 25% anno su anno. Il 54% della spesa è riconducibile al cosiddetto Private Cloud, con un valore di circa 240 milioni di Euro e pari all’1,36% del budget IT, mentre la componente di spesa legata al Public Cloud è stimabile in 203 milioni di Euro”.<br />“Analizzando in modo approfondito le iniziative Cloud condotte dalle aziende italiane - commenta Stefano Mainetti, altro Responsabile Scientifico dell’Osservatorio - ci si accorge che il primo passo eseguito è generalmente nella realizzazione di un Cloud Privato. Ciò comporta una decisa accelerazione del percorso di virtualizzazione eseguito negli ultimi anni, per giungere ad una razionalizzazione e automazione dei Data Center. Questo percorso è solitamente motivato dall’obiettivo di ottenimento di significativi risparmi, ma può essere considerato pressoché confinato ad un’evoluzione tecnologica, senza comportare quindi significativi cambiamenti nella modalità di realizzare e governare i Sistemi Informativi”.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
La ricerca ha analizzato gli approcci seguiti nell’adozione del Cloud da parte delle imprese. Nel 76% delle aziende analizzate, si riscontra un atteggiamento tattico e reattivo che comporta un cambiamento nelle Direzioni ICT limitato al più alla creazione di nuove competenze interne. Un atteggiamento che, provocatoriamente, si può definire da Hobbista. All’opposto vi è l’atteggiamento dell’Orchestratore, che si caratterizza per la capacità di avere un ruolo attivo nelle iniziative che si abbina anche a un radicale cambiamento della propria Direzione, con la creazione di nuovi ruoli e procedure (6% del campione). Vi è poi il profilo del Modaiolo (2%) che racchiude coloro che hanno un ruolo reattivo ma, inseguendo l’hype, iniziano a creare ruoli di presidio interni; infine vi sono i Broker, ovvero i CIO che si sono limitati a portare all’interno dell’azienda soluzioni Cloud, senza però riorganizzare internamente la loro direzione (16%).</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
Limitandosi alla sola stima di risparmio di costi e accontentandoci di stime prudenziali, i progetti di Public Cloud analizzati hanno portato a riduzioni del Total Cost of Ownership stimabili tra il 10 e il 20%, in funzione dell’ambito, della situazione di partenza e dell’efficacia dell’approccio di adozione. Analoghe stime di beneficio, sebbene subordinate a investimenti iniziali rilevanti e progetti di più lunga durata, possono essere fatte per il Private Cloud.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
Proiettando questi dati rispetto alla crescita del mercato ad oggi stimato dalle imprese del campione, il Cloud potrebbe comportare un risparmio cumulato entro il 2015 di circa 450 milioni di Euro, risparmio che potrebbe essere portato fino ad 1 Miliardo di Euro se si adottassero le migliori pratiche e ci si portasse a livelli di adozioni analoghi a quelli dei Paesi leader.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
Un caso di scuola, pratico e già operativo, dell’applicazione della tecnologia Cloud è la realtà Infracom Italia, operatore italiano di telecomunicazioni, data center e ICT outsourcing. L’azienda di Verona, presente in Italia con 500 professionisti, in 14 città italiane e centri di competenza a Milano, Firenze, Roma ed Imola, offre un’ampia gamma di servizi, coniugando competenze e asset che vanno dagli aspetti infrastrutturali ai servizi gestiti in cloud computing, grazie soprattutto alla gestione autonoma di 9.000km di rete in fibra ottica e 4 data center, per oltre 5.000 m2 di superficie totale.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
<strong>FONTE:</strong> <a data-mce-href="http://bit.ly/OVMlpC" href="http://bit.ly/OVMlpC" target="_blank" title="Il Cloud è la nuova tecnologia di frontiera trattata al Convegno del Politecnico di Milano, "Cloud Economy: ultima chiamata"">INFRACOM ITALIA SPA</a></div>
</div>

$Politecnico di Milano: Infracom, Cloud Economy: ultima chiamata$ Politecnico di Milano: Infracom, Cloud Economy: ultima chiamata

Il 28 giugno 2012 si è svolto all'Aula Carlo de Carli del Politecnico di Milano il Convegno “ Cloud Economy: ultima chiamata ”, con l...

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Osservatorio Cloud ICT: Politecnico di Milano Convegno “Cloud Economy: ultima chiamata”

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<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
<em>Al Convegno “Cloud Economy: ultima chiamata” sono stati presentati i dati della ricerca dell'Osservatorio Cloud & ICT as a Service, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. Obiettivo: analizzare e spiegare il fenomeno Cloud, nuova tecnologia di frontiera. Ai lavori della tavola rotonda hanno partecipato le migliori aziende del settore ICT, tra cui IBM, Telecom Italia, Microsoft e <a data-mce-href="http://www.infracom.it/" href="http://www.infracom.it/" target="_blank" title="Infracom"><strong>Infracom Italia</strong></a>.</em></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
<img alt="" class="alignnone size-full wp-image-4248" data-mce-src="http://phinetblog.files.wordpress.com/2012/07/infracom_logo.png" height="139" src="http://phinetblog.files.wordpress.com/2012/07/infracom_logo.png" style="border: 0px; cursor: default;" title="Infracom_logo" width="280" /></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Il 28 giugno 2012 si è svolto all'Aula Carlo de Carli del <strong>Politecnico di Milano</strong> il Convegno “<strong><a data-mce-href="http://bit.ly/OVMlpC" href="http://bit.ly/OVMlpC" target="_blank" title="Cloud Economy: ultima chiamata">Cloud Economy</a>: ultima chiamata</strong>”, con la presentazione dei dati della ricerca dell'<strong>Osservatorio Cloud & ICT as a Service</strong>, giunto al secondo anno di attività e promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. Con l’obiettivo di analizzare e spiegare il fenomeno Cloud, stimandone entità e trend, la Ricerca ha coinvolto oltre 130 CIO di grandi imprese italiane tra cui IBM, Telecom Italia, Microsoft, Infracom Italia, HP, Accenture, CSC, Fujitsu, Huawei, NetApp, Rittal, VMware e Altea, Dedagroup, Intel, Nolan, Norton Italia, Retelit, Wind, e 660 Responsabili IT di PMI.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
I temi discussi durante tutta la giornata sono stati la quantificazione del mercato cloud in Italia, le applicazioni e l’impatto di questa tecnologia sulla filiera ICT, nonché l’identificazione dei benefici derivanti dall’utilizzo di questa sofisticata ed innovativa infrastruttura tecnologica. Dopo il dibattito della tavola rotonda tra i dirigenti dedicati delle migliori aziende del settore ICT, nel pomeriggio sono stati premiati i vincitori dei “Cloud Innovation Awards”, le aziende cioè distintesi per capacità di innovazione dei propri processi e infrastrutture attraverso strumenti cloud.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Da questa giornata è emerso che lo scenario italiano risulta abbastanza preoccupante, ma con delle prospettive incoraggianti. Il nostro appare come un Paese follower, sempre più in ritardo nella gara globale all’innovazione digitale, con il suo 46° posto nel mondo per spesa ICT su PIL e il 58° per percentuale di utenti connessi. Sono indicativi alcuni numeri a riguardo: per il 2011 la spesa IT si è attestata a 17,67 Mld di Euro, valore che, oltre a essere molto basso rispetto al PIL, risulta in contrazione del 4,1% rispetto al 2010 (dati Assinform). Più in generale, il mercato Cloud nel 2012 è stimabile in 443 Mln di Euro, pari al 2,5% di tutta la spesa IT sostenuta in Italia.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Premesso ciò, alcuni cardini per il futuro sono stati posti dalla ricerca e dall’incontro tra i quadri delle aziende della filiera: il Cloud è per le imprese e Pubbliche Amministrazioni italiane un’opportunità unica per accedere alla digitalizzazione saltando quei gap di risorse investite e competenze da troppo tempo accumulati nell’ambito dell’ICT tradizionale. Tuttavia, questa innovativa tecnologia non è ancora diffusa quanto dovrebbe.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
“Entrando in maggior dettaglio della diffusione del fenomeno, la Ricerca ha evidenziato come il 67% delle GRANDI AZIENDE adotti già tecnologie Cloud. – commenta Alessandro Piva, Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service - In particolare il 56% utilizza almeno un servizio Cloud, mentre l’11% ha in corso limitate sperimentazioni. Il 25% si è dichiarato interessato all’introduzione e solo l’8% dichiara di non utilizzare il Cloud e di non avere alcun interesse a introdurlo. Diverso, invece, è lo scenario di adozione per le IMPRESE SOTTO I 250 ADDETTI, tra le quali solo il 22% dichiara di avere avviato progetti Cloud, il 2% intende introdurli e il 76% non ne fa utilizzo. Tra le aziende che non hanno avviato progetti Cloud, solo il 6% dichiara un interesse, il 60% non ne dimostra alcuno e il 10% dichiara di non conoscere tali tecnologie”.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Secondo Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service della School of Management del Politecnico di Milano: “Sebbene si tratti di un valore ancora limitato, i tassi di crescita sono stimabili attorno al 25% anno su anno. Il 54% della spesa è riconducibile al cosiddetto Private Cloud, con un valore di circa 240 milioni di Euro e pari all’1,36% del budget IT, mentre la componente di spesa legata al Public Cloud è stimabile in 203 milioni di Euro”.<br />“Analizzando in modo approfondito le iniziative Cloud condotte dalle aziende italiane - commenta Stefano Mainetti, altro Responsabile Scientifico dell’Osservatorio - ci si accorge che il primo passo eseguito è generalmente nella realizzazione di un Cloud Privato. Ciò comporta una decisa accelerazione del percorso di virtualizzazione eseguito negli ultimi anni, per giungere ad una razionalizzazione e automazione dei Data Center. Questo percorso è solitamente motivato dall’obiettivo di ottenimento di significativi risparmi, ma può essere considerato pressoché confinato ad un’evoluzione tecnologica, senza comportare quindi significativi cambiamenti nella modalità di realizzare e governare i Sistemi Informativi”.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
La ricerca ha analizzato gli approcci seguiti nell’adozione del Cloud da parte delle imprese. Nel 76% delle aziende analizzate, si riscontra un atteggiamento tattico e reattivo che comporta un cambiamento nelle Direzioni ICT limitato al più alla creazione di nuove competenze interne. Un atteggiamento che, provocatoriamente, si può definire da Hobbista. All’opposto vi è l’atteggiamento dell’Orchestratore, che si caratterizza per la capacità di avere un ruolo attivo nelle iniziative che si abbina anche a un radicale cambiamento della propria Direzione, con la creazione di nuovi ruoli e procedure (6% del campione). Vi è poi il profilo del Modaiolo (2%) che racchiude coloro che hanno un ruolo reattivo ma, inseguendo l’hype, iniziano a creare ruoli di presidio interni; infine vi sono i Broker, ovvero i CIO che si sono limitati a portare all’interno dell’azienda soluzioni Cloud, senza però riorganizzare internamente la loro direzione (16%).</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Limitandosi alla sola stima di risparmio di costi e accontentandoci di stime prudenziali, i progetti di Public Cloud analizzati hanno portato a riduzioni del Total Cost of Ownership stimabili tra il 10 e il 20%, in funzione dell’ambito, della situazione di partenza e dell’efficacia dell’approccio di adozione. Analoghe stime di beneficio, sebbene subordinate a investimenti iniziali rilevanti e progetti di più lunga durata, possono essere fatte per il Private Cloud.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Proiettando questi dati rispetto alla crescita del mercato ad oggi stimato dalle imprese del campione, il Cloud potrebbe comportare un risparmio cumulato entro il 2015 di circa 450 milioni di Euro, risparmio che potrebbe essere portato fino ad 1 Miliardo di Euro se si adottassero le migliori pratiche e ci si portasse a livelli di adozioni analoghi a quelli dei Paesi leader.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Un caso di scuola, pratico e già operativo, dell’applicazione della tecnologia Cloud è la realtà Infracom Italia, operatore italiano di telecomunicazioni, data center e ICT outsourcing. L’azienda di Verona, presente in Italia con 500 professionisti, in 14 città italiane e centri di competenza a Milano, Firenze, Roma ed Imola, offre un’ampia gamma di servizi, coniugando competenze e asset che vanno dagli aspetti infrastrutturali ai servizi gestiti in cloud computing, grazie soprattutto alla gestione autonoma di 9.000km di rete in fibra ottica e 4 data center, per oltre 5.000 m2 di superficie totale.</div>
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<strong>FONTE:</strong> <a data-mce-href="http://bit.ly/OVMlpC" href="http://bit.ly/OVMlpC" target="_blank" title="Il Cloud è la nuova tecnologia di frontiera trattata al Convegno del Politecnico di Milano, "Cloud Economy: ultima chiamata"">INFRACOM ITALIA SPA</a></div>
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Osservatorio Cloud ICT: Politecnico di Milano Convegno “Cloud Economy: ultima chiamata”

Al Convegno “Cloud Economy: ultima chiamata” sono stati presentati i dati della ricerca dell'Osservatorio Cloud & ICT as a Servic...

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Osservatorio Cloud ICT: Politecnico di Milano Convegno “Cloud Economy: ultima chiamata”

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<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
<em>Al Convegno “Cloud Economy: ultima chiamata” sono stati presentati i dati della ricerca dell'Osservatorio Cloud & ICT as a Service, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. Obiettivo: analizzare e spiegare il fenomeno Cloud, nuova tecnologia di frontiera. Ai lavori della tavola rotonda hanno partecipato le migliori aziende del settore ICT, tra cui IBM, Telecom Italia, Microsoft e <a data-mce-href="http://www.infracom.it/" href="http://www.infracom.it/" target="_blank" title="Infracom"><strong>Infracom Italia</strong></a>.</em></div>
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<img alt="" class="alignnone size-full wp-image-4248" data-mce-src="http://phinetblog.files.wordpress.com/2012/07/infracom_logo.png" height="139" src="http://phinetblog.files.wordpress.com/2012/07/infracom_logo.png" style="border: 0px; cursor: default;" title="Infracom_logo" width="280" /></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Il 28 giugno 2012 si è svolto all'Aula Carlo de Carli del <strong>Politecnico di Milano</strong> il Convegno “<strong><a data-mce-href="http://bit.ly/OVMlpC" href="http://bit.ly/OVMlpC" target="_blank" title="Cloud Economy: ultima chiamata">Cloud Economy</a>: ultima chiamata</strong>”, con la presentazione dei dati della ricerca dell'<strong>Osservatorio Cloud & ICT as a Service</strong>, giunto al secondo anno di attività e promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. Con l’obiettivo di analizzare e spiegare il fenomeno Cloud, stimandone entità e trend, la Ricerca ha coinvolto oltre 130 CIO di grandi imprese italiane tra cui IBM, Telecom Italia, Microsoft, Infracom Italia, HP, Accenture, CSC, Fujitsu, Huawei, NetApp, Rittal, VMware e Altea, Dedagroup, Intel, Nolan, Norton Italia, Retelit, Wind, e 660 Responsabili IT di PMI.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
I temi discussi durante tutta la giornata sono stati la quantificazione del mercato cloud in Italia, le applicazioni e l’impatto di questa tecnologia sulla filiera ICT, nonché l’identificazione dei benefici derivanti dall’utilizzo di questa sofisticata ed innovativa infrastruttura tecnologica. Dopo il dibattito della tavola rotonda tra i dirigenti dedicati delle migliori aziende del settore ICT, nel pomeriggio sono stati premiati i vincitori dei “Cloud Innovation Awards”, le aziende cioè distintesi per capacità di innovazione dei propri processi e infrastrutture attraverso strumenti cloud.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Da questa giornata è emerso che lo scenario italiano risulta abbastanza preoccupante, ma con delle prospettive incoraggianti. Il nostro appare come un Paese follower, sempre più in ritardo nella gara globale all’innovazione digitale, con il suo 46° posto nel mondo per spesa ICT su PIL e il 58° per percentuale di utenti connessi. Sono indicativi alcuni numeri a riguardo: per il 2011 la spesa IT si è attestata a 17,67 Mld di Euro, valore che, oltre a essere molto basso rispetto al PIL, risulta in contrazione del 4,1% rispetto al 2010 (dati Assinform). Più in generale, il mercato Cloud nel 2012 è stimabile in 443 Mln di Euro, pari al 2,5% di tutta la spesa IT sostenuta in Italia.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Premesso ciò, alcuni cardini per il futuro sono stati posti dalla ricerca e dall’incontro tra i quadri delle aziende della filiera: il Cloud è per le imprese e Pubbliche Amministrazioni italiane un’opportunità unica per accedere alla digitalizzazione saltando quei gap di risorse investite e competenze da troppo tempo accumulati nell’ambito dell’ICT tradizionale. Tuttavia, questa innovativa tecnologia non è ancora diffusa quanto dovrebbe.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
“Entrando in maggior dettaglio della diffusione del fenomeno, la Ricerca ha evidenziato come il 67% delle GRANDI AZIENDE adotti già tecnologie Cloud. – commenta Alessandro Piva, Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service - In particolare il 56% utilizza almeno un servizio Cloud, mentre l’11% ha in corso limitate sperimentazioni. Il 25% si è dichiarato interessato all’introduzione e solo l’8% dichiara di non utilizzare il Cloud e di non avere alcun interesse a introdurlo. Diverso, invece, è lo scenario di adozione per le IMPRESE SOTTO I 250 ADDETTI, tra le quali solo il 22% dichiara di avere avviato progetti Cloud, il 2% intende introdurli e il 76% non ne fa utilizzo. Tra le aziende che non hanno avviato progetti Cloud, solo il 6% dichiara un interesse, il 60% non ne dimostra alcuno e il 10% dichiara di non conoscere tali tecnologie”.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Secondo Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service della School of Management del Politecnico di Milano: “Sebbene si tratti di un valore ancora limitato, i tassi di crescita sono stimabili attorno al 25% anno su anno. Il 54% della spesa è riconducibile al cosiddetto Private Cloud, con un valore di circa 240 milioni di Euro e pari all’1,36% del budget IT, mentre la componente di spesa legata al Public Cloud è stimabile in 203 milioni di Euro”.<br />“Analizzando in modo approfondito le iniziative Cloud condotte dalle aziende italiane - commenta Stefano Mainetti, altro Responsabile Scientifico dell’Osservatorio - ci si accorge che il primo passo eseguito è generalmente nella realizzazione di un Cloud Privato. Ciò comporta una decisa accelerazione del percorso di virtualizzazione eseguito negli ultimi anni, per giungere ad una razionalizzazione e automazione dei Data Center. Questo percorso è solitamente motivato dall’obiettivo di ottenimento di significativi risparmi, ma può essere considerato pressoché confinato ad un’evoluzione tecnologica, senza comportare quindi significativi cambiamenti nella modalità di realizzare e governare i Sistemi Informativi”.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
La ricerca ha analizzato gli approcci seguiti nell’adozione del Cloud da parte delle imprese. Nel 76% delle aziende analizzate, si riscontra un atteggiamento tattico e reattivo che comporta un cambiamento nelle Direzioni ICT limitato al più alla creazione di nuove competenze interne. Un atteggiamento che, provocatoriamente, si può definire da Hobbista. All’opposto vi è l’atteggiamento dell’Orchestratore, che si caratterizza per la capacità di avere un ruolo attivo nelle iniziative che si abbina anche a un radicale cambiamento della propria Direzione, con la creazione di nuovi ruoli e procedure (6% del campione). Vi è poi il profilo del Modaiolo (2%) che racchiude coloro che hanno un ruolo reattivo ma, inseguendo l’hype, iniziano a creare ruoli di presidio interni; infine vi sono i Broker, ovvero i CIO che si sono limitati a portare all’interno dell’azienda soluzioni Cloud, senza però riorganizzare internamente la loro direzione (16%).</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Limitandosi alla sola stima di risparmio di costi e accontentandoci di stime prudenziali, i progetti di Public Cloud analizzati hanno portato a riduzioni del Total Cost of Ownership stimabili tra il 10 e il 20%, in funzione dell’ambito, della situazione di partenza e dell’efficacia dell’approccio di adozione. Analoghe stime di beneficio, sebbene subordinate a investimenti iniziali rilevanti e progetti di più lunga durata, possono essere fatte per il Private Cloud.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Proiettando questi dati rispetto alla crescita del mercato ad oggi stimato dalle imprese del campione, il Cloud potrebbe comportare un risparmio cumulato entro il 2015 di circa 450 milioni di Euro, risparmio che potrebbe essere portato fino ad 1 Miliardo di Euro se si adottassero le migliori pratiche e ci si portasse a livelli di adozioni analoghi a quelli dei Paesi leader.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Un caso di scuola, pratico e già operativo, dell’applicazione della tecnologia Cloud è la realtà Infracom Italia, operatore italiano di telecomunicazioni, data center e ICT outsourcing. L’azienda di Verona, presente in Italia con 500 professionisti, in 14 città italiane e centri di competenza a Milano, Firenze, Roma ed Imola, offre un’ampia gamma di servizi, coniugando competenze e asset che vanno dagli aspetti infrastrutturali ai servizi gestiti in cloud computing, grazie soprattutto alla gestione autonoma di 9.000km di rete in fibra ottica e 4 data center, per oltre 5.000 m2 di superficie totale.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
<strong>FONTE:</strong> <a data-mce-href="http://bit.ly/OVMlpC" href="http://bit.ly/OVMlpC" target="_blank" title="Il Cloud è la nuova tecnologia di frontiera trattata al Convegno del Politecnico di Milano, "Cloud Economy: ultima chiamata"">INFRACOM ITALIA SPA</a></div>
</div>

Osservatorio Cloud ICT: Politecnico di Milano Convegno “Cloud Economy: ultima chiamata”

Al Convegno “Cloud Economy: ultima chiamata” sono stati presentati i dati della ricerca dell'Osservatorio Cloud & ICT as a Servic...

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30 25 30 ? COMUNICATI-STAMPA.NET 16-em-check.png ? 87 Osservatorio Cloud ICT: Politecnico di Milano Convegno “Cloud Economy: ultima chiamata” http://phinetblog.wordpress.com/2012/07/02/politecnico-di-milano-ricerca-osservatorio-cloud-ict-fenomeno-cloud-un-mercato-da-450-mln-e-nuova-tecnologia-di-frontiera/ http://bit.ly/MP8t2b Al Convegno “Cloud Economy: ultima chiamata” sono stati presentati i dati della ricerca dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. Obiettivo: analizzare e spiegare il fenomeno Cloud, nuova tecnologia di frontiera. Ai lavori della tavola rotonda hanno partecipato le migliori aziende del settore ICT, tra cui IBM, Telecom Italia, Microsoft e Infracom Italia.

<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
<em>Al Convegno “Cloud Economy: ultima chiamata” sono stati presentati i dati della ricerca dell'Osservatorio Cloud & ICT as a Service, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. Obiettivo: analizzare e spiegare il fenomeno Cloud, nuova tecnologia di frontiera. Ai lavori della tavola rotonda hanno partecipato le migliori aziende del settore ICT, tra cui IBM, Telecom Italia, Microsoft e <a data-mce-href="http://www.infracom.it/" href="http://www.infracom.it/" target="_blank" title="Infracom"><strong>Infracom Italia</strong></a>.</em></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
<img alt="" class="alignnone size-full wp-image-4248" data-mce-src="http://phinetblog.files.wordpress.com/2012/07/infracom_logo.png" height="139" src="http://phinetblog.files.wordpress.com/2012/07/infracom_logo.png" style="border: 0px; cursor: default;" title="Infracom_logo" width="280" /></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Il 28 giugno 2012 si è svolto all'Aula Carlo de Carli del <strong>Politecnico di Milano</strong> il Convegno “<strong><a data-mce-href="http://bit.ly/OVMlpC" href="http://bit.ly/OVMlpC" target="_blank" title="Cloud Economy: ultima chiamata">Cloud Economy</a>: ultima chiamata</strong>”, con la presentazione dei dati della ricerca dell'<strong>Osservatorio Cloud & ICT as a Service</strong>, giunto al secondo anno di attività e promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. Con l’obiettivo di analizzare e spiegare il fenomeno Cloud, stimandone entità e trend, la Ricerca ha coinvolto oltre 130 CIO di grandi imprese italiane tra cui IBM, Telecom Italia, Microsoft, Infracom Italia, HP, Accenture, CSC, Fujitsu, Huawei, NetApp, Rittal, VMware e Altea, Dedagroup, Intel, Nolan, Norton Italia, Retelit, Wind, e 660 Responsabili IT di PMI.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
I temi discussi durante tutta la giornata sono stati la quantificazione del mercato cloud in Italia, le applicazioni e l’impatto di questa tecnologia sulla filiera ICT, nonché l’identificazione dei benefici derivanti dall’utilizzo di questa sofisticata ed innovativa infrastruttura tecnologica. Dopo il dibattito della tavola rotonda tra i dirigenti dedicati delle migliori aziende del settore ICT, nel pomeriggio sono stati premiati i vincitori dei “Cloud Innovation Awards”, le aziende cioè distintesi per capacità di innovazione dei propri processi e infrastrutture attraverso strumenti cloud.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Da questa giornata è emerso che lo scenario italiano risulta abbastanza preoccupante, ma con delle prospettive incoraggianti. Il nostro appare come un Paese follower, sempre più in ritardo nella gara globale all’innovazione digitale, con il suo 46° posto nel mondo per spesa ICT su PIL e il 58° per percentuale di utenti connessi. Sono indicativi alcuni numeri a riguardo: per il 2011 la spesa IT si è attestata a 17,67 Mld di Euro, valore che, oltre a essere molto basso rispetto al PIL, risulta in contrazione del 4,1% rispetto al 2010 (dati Assinform). Più in generale, il mercato Cloud nel 2012 è stimabile in 443 Mln di Euro, pari al 2,5% di tutta la spesa IT sostenuta in Italia.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Premesso ciò, alcuni cardini per il futuro sono stati posti dalla ricerca e dall’incontro tra i quadri delle aziende della filiera: il Cloud è per le imprese e Pubbliche Amministrazioni italiane un’opportunità unica per accedere alla digitalizzazione saltando quei gap di risorse investite e competenze da troppo tempo accumulati nell’ambito dell’ICT tradizionale. Tuttavia, questa innovativa tecnologia non è ancora diffusa quanto dovrebbe.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
“Entrando in maggior dettaglio della diffusione del fenomeno, la Ricerca ha evidenziato come il 67% delle GRANDI AZIENDE adotti già tecnologie Cloud. – commenta Alessandro Piva, Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service - In particolare il 56% utilizza almeno un servizio Cloud, mentre l’11% ha in corso limitate sperimentazioni. Il 25% si è dichiarato interessato all’introduzione e solo l’8% dichiara di non utilizzare il Cloud e di non avere alcun interesse a introdurlo. Diverso, invece, è lo scenario di adozione per le IMPRESE SOTTO I 250 ADDETTI, tra le quali solo il 22% dichiara di avere avviato progetti Cloud, il 2% intende introdurli e il 76% non ne fa utilizzo. Tra le aziende che non hanno avviato progetti Cloud, solo il 6% dichiara un interesse, il 60% non ne dimostra alcuno e il 10% dichiara di non conoscere tali tecnologie”.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Secondo Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service della School of Management del Politecnico di Milano: “Sebbene si tratti di un valore ancora limitato, i tassi di crescita sono stimabili attorno al 25% anno su anno. Il 54% della spesa è riconducibile al cosiddetto Private Cloud, con un valore di circa 240 milioni di Euro e pari all’1,36% del budget IT, mentre la componente di spesa legata al Public Cloud è stimabile in 203 milioni di Euro”.<br />“Analizzando in modo approfondito le iniziative Cloud condotte dalle aziende italiane - commenta Stefano Mainetti, altro Responsabile Scientifico dell’Osservatorio - ci si accorge che il primo passo eseguito è generalmente nella realizzazione di un Cloud Privato. Ciò comporta una decisa accelerazione del percorso di virtualizzazione eseguito negli ultimi anni, per giungere ad una razionalizzazione e automazione dei Data Center. Questo percorso è solitamente motivato dall’obiettivo di ottenimento di significativi risparmi, ma può essere considerato pressoché confinato ad un’evoluzione tecnologica, senza comportare quindi significativi cambiamenti nella modalità di realizzare e governare i Sistemi Informativi”.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
La ricerca ha analizzato gli approcci seguiti nell’adozione del Cloud da parte delle imprese. Nel 76% delle aziende analizzate, si riscontra un atteggiamento tattico e reattivo che comporta un cambiamento nelle Direzioni ICT limitato al più alla creazione di nuove competenze interne. Un atteggiamento che, provocatoriamente, si può definire da Hobbista. All’opposto vi è l’atteggiamento dell’Orchestratore, che si caratterizza per la capacità di avere un ruolo attivo nelle iniziative che si abbina anche a un radicale cambiamento della propria Direzione, con la creazione di nuovi ruoli e procedure (6% del campione). Vi è poi il profilo del Modaiolo (2%) che racchiude coloro che hanno un ruolo reattivo ma, inseguendo l’hype, iniziano a creare ruoli di presidio interni; infine vi sono i Broker, ovvero i CIO che si sono limitati a portare all’interno dell’azienda soluzioni Cloud, senza però riorganizzare internamente la loro direzione (16%).</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Limitandosi alla sola stima di risparmio di costi e accontentandoci di stime prudenziali, i progetti di Public Cloud analizzati hanno portato a riduzioni del Total Cost of Ownership stimabili tra il 10 e il 20%, in funzione dell’ambito, della situazione di partenza e dell’efficacia dell’approccio di adozione. Analoghe stime di beneficio, sebbene subordinate a investimenti iniziali rilevanti e progetti di più lunga durata, possono essere fatte per il Private Cloud.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Proiettando questi dati rispetto alla crescita del mercato ad oggi stimato dalle imprese del campione, il Cloud potrebbe comportare un risparmio cumulato entro il 2015 di circa 450 milioni di Euro, risparmio che potrebbe essere portato fino ad 1 Miliardo di Euro se si adottassero le migliori pratiche e ci si portasse a livelli di adozioni analoghi a quelli dei Paesi leader.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Un caso di scuola, pratico e già operativo, dell’applicazione della tecnologia Cloud è la realtà Infracom Italia, operatore italiano di telecomunicazioni, data center e ICT outsourcing. L’azienda di Verona, presente in Italia con 500 professionisti, in 14 città italiane e centri di competenza a Milano, Firenze, Roma ed Imola, offre un’ampia gamma di servizi, coniugando competenze e asset che vanno dagli aspetti infrastrutturali ai servizi gestiti in cloud computing, grazie soprattutto alla gestione autonoma di 9.000km di rete in fibra ottica e 4 data center, per oltre 5.000 m2 di superficie totale.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
<strong>FONTE:</strong> <a data-mce-href="http://bit.ly/OVMlpC" href="http://bit.ly/OVMlpC" target="_blank" title="Il Cloud è la nuova tecnologia di frontiera trattata al Convegno del Politecnico di Milano, "Cloud Economy: ultima chiamata"">INFRACOM ITALIA SPA</a></div>
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$30 25 30 ? COMUNICATI-STAMPA.NET 16-em-check.png ? 87 Osservatorio Cloud ICT: Politecnico di Milano Convegno “Cloud Economy: ultima chiamata” http://phinetblog.wordpress.com/2012/07/02/politecnico-di-milano-ricerca-osservatorio-cloud-ict-fenomeno-cloud-un-mercato-da-450-mln-e-nuova-tecnologia-di-frontiera/ http://bit.ly/MP8t2b Al Convegno “Cloud Economy: ultima chiamata” sono stati presentati i dati della ricerca dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. Obiettivo: analizzare e spiegare il fenomeno Cloud, nuova tecnologia di frontiera. Ai lavori della tavola rotonda hanno partecipato le migliori aziende del settore ICT, tra cui IBM, Telecom Italia, Microsoft e Infracom Italia.$ 30 25 30 ? COMUNICATI-STAMPA.NET 16-em-check.png ? 87 Osservatorio Cloud ICT: Politecnico di Milano Convegno “Cloud Economy: ultima chiamata” http://phinetblog.wordpress.com/2012/07/02/politecnico-di-milano-ricerca-osservatorio-cloud-ict-fenomeno-cloud-un-mercato-da-450-mln-e-nuova-tecnologia-di-frontiera/ http://bit.ly/MP8t2b Al Convegno “Cloud Economy: ultima chiamata” sono stati presentati i dati della ricerca dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. Obiettivo: analizzare e spiegare il fenomeno Cloud, nuova tecnologia di frontiera. Ai lavori della tavola rotonda hanno partecipato le migliori aziende del settore ICT, tra cui IBM, Telecom Italia, Microsoft e Infracom Italia.

Al Convegno “Cloud Economy: ultima chiamata” sono stati presentati i dati della ricerca dell'Osservatorio Cloud & ICT as a Servic...

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Osservatorio Cloud ICT: Politecnico di Milano Convegno “Cloud Economy: ultima chiamata”

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<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
<em>Al Convegno “Cloud Economy: ultima chiamata” sono stati presentati i dati della ricerca dell'Osservatorio Cloud & ICT as a Service, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. Obiettivo: analizzare e spiegare il fenomeno Cloud, nuova tecnologia di frontiera. Ai lavori della tavola rotonda hanno partecipato le migliori aziende del settore ICT, tra cui IBM, Telecom Italia, Microsoft e <a data-mce-href="http://www.infracom.it/" href="http://www.infracom.it/" target="_blank" title="Infracom"><strong>Infracom Italia</strong></a>.</em></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
<img alt="" class="alignnone size-full wp-image-4248" data-mce-src="http://phinetblog.files.wordpress.com/2012/07/infracom_logo.png" height="139" src="http://phinetblog.files.wordpress.com/2012/07/infracom_logo.png" style="border: 0px; cursor: default;" title="Infracom_logo" width="280" /></div>
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Il 28 giugno 2012 si è svolto all'Aula Carlo de Carli del <strong>Politecnico di Milano</strong> il Convegno “<strong><a data-mce-href="http://bit.ly/OVMlpC" href="http://bit.ly/OVMlpC" target="_blank" title="Cloud Economy: ultima chiamata">Cloud Economy</a>: ultima chiamata</strong>”, con la presentazione dei dati della ricerca dell'<strong>Osservatorio Cloud & ICT as a Service</strong>, giunto al secondo anno di attività e promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. Con l’obiettivo di analizzare e spiegare il fenomeno Cloud, stimandone entità e trend, la Ricerca ha coinvolto oltre 130 CIO di grandi imprese italiane tra cui IBM, Telecom Italia, Microsoft, Infracom Italia, HP, Accenture, CSC, Fujitsu, Huawei, NetApp, Rittal, VMware e Altea, Dedagroup, Intel, Nolan, Norton Italia, Retelit, Wind, e 660 Responsabili IT di PMI.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
I temi discussi durante tutta la giornata sono stati la quantificazione del mercato cloud in Italia, le applicazioni e l’impatto di questa tecnologia sulla filiera ICT, nonché l’identificazione dei benefici derivanti dall’utilizzo di questa sofisticata ed innovativa infrastruttura tecnologica. Dopo il dibattito della tavola rotonda tra i dirigenti dedicati delle migliori aziende del settore ICT, nel pomeriggio sono stati premiati i vincitori dei “Cloud Innovation Awards”, le aziende cioè distintesi per capacità di innovazione dei propri processi e infrastrutture attraverso strumenti cloud.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Da questa giornata è emerso che lo scenario italiano risulta abbastanza preoccupante, ma con delle prospettive incoraggianti. Il nostro appare come un Paese follower, sempre più in ritardo nella gara globale all’innovazione digitale, con il suo 46° posto nel mondo per spesa ICT su PIL e il 58° per percentuale di utenti connessi. Sono indicativi alcuni numeri a riguardo: per il 2011 la spesa IT si è attestata a 17,67 Mld di Euro, valore che, oltre a essere molto basso rispetto al PIL, risulta in contrazione del 4,1% rispetto al 2010 (dati Assinform). Più in generale, il mercato Cloud nel 2012 è stimabile in 443 Mln di Euro, pari al 2,5% di tutta la spesa IT sostenuta in Italia.</div>
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Premesso ciò, alcuni cardini per il futuro sono stati posti dalla ricerca e dall’incontro tra i quadri delle aziende della filiera: il Cloud è per le imprese e Pubbliche Amministrazioni italiane un’opportunità unica per accedere alla digitalizzazione saltando quei gap di risorse investite e competenze da troppo tempo accumulati nell’ambito dell’ICT tradizionale. Tuttavia, questa innovativa tecnologia non è ancora diffusa quanto dovrebbe.</div>
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“Entrando in maggior dettaglio della diffusione del fenomeno, la Ricerca ha evidenziato come il 67% delle GRANDI AZIENDE adotti già tecnologie Cloud. – commenta Alessandro Piva, Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service - In particolare il 56% utilizza almeno un servizio Cloud, mentre l’11% ha in corso limitate sperimentazioni. Il 25% si è dichiarato interessato all’introduzione e solo l’8% dichiara di non utilizzare il Cloud e di non avere alcun interesse a introdurlo. Diverso, invece, è lo scenario di adozione per le IMPRESE SOTTO I 250 ADDETTI, tra le quali solo il 22% dichiara di avere avviato progetti Cloud, il 2% intende introdurli e il 76% non ne fa utilizzo. Tra le aziende che non hanno avviato progetti Cloud, solo il 6% dichiara un interesse, il 60% non ne dimostra alcuno e il 10% dichiara di non conoscere tali tecnologie”.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Secondo Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service della School of Management del Politecnico di Milano: “Sebbene si tratti di un valore ancora limitato, i tassi di crescita sono stimabili attorno al 25% anno su anno. Il 54% della spesa è riconducibile al cosiddetto Private Cloud, con un valore di circa 240 milioni di Euro e pari all’1,36% del budget IT, mentre la componente di spesa legata al Public Cloud è stimabile in 203 milioni di Euro”.<br />“Analizzando in modo approfondito le iniziative Cloud condotte dalle aziende italiane - commenta Stefano Mainetti, altro Responsabile Scientifico dell’Osservatorio - ci si accorge che il primo passo eseguito è generalmente nella realizzazione di un Cloud Privato. Ciò comporta una decisa accelerazione del percorso di virtualizzazione eseguito negli ultimi anni, per giungere ad una razionalizzazione e automazione dei Data Center. Questo percorso è solitamente motivato dall’obiettivo di ottenimento di significativi risparmi, ma può essere considerato pressoché confinato ad un’evoluzione tecnologica, senza comportare quindi significativi cambiamenti nella modalità di realizzare e governare i Sistemi Informativi”.</div>
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La ricerca ha analizzato gli approcci seguiti nell’adozione del Cloud da parte delle imprese. Nel 76% delle aziende analizzate, si riscontra un atteggiamento tattico e reattivo che comporta un cambiamento nelle Direzioni ICT limitato al più alla creazione di nuove competenze interne. Un atteggiamento che, provocatoriamente, si può definire da Hobbista. All’opposto vi è l’atteggiamento dell’Orchestratore, che si caratterizza per la capacità di avere un ruolo attivo nelle iniziative che si abbina anche a un radicale cambiamento della propria Direzione, con la creazione di nuovi ruoli e procedure (6% del campione). Vi è poi il profilo del Modaiolo (2%) che racchiude coloro che hanno un ruolo reattivo ma, inseguendo l’hype, iniziano a creare ruoli di presidio interni; infine vi sono i Broker, ovvero i CIO che si sono limitati a portare all’interno dell’azienda soluzioni Cloud, senza però riorganizzare internamente la loro direzione (16%).</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Limitandosi alla sola stima di risparmio di costi e accontentandoci di stime prudenziali, i progetti di Public Cloud analizzati hanno portato a riduzioni del Total Cost of Ownership stimabili tra il 10 e il 20%, in funzione dell’ambito, della situazione di partenza e dell’efficacia dell’approccio di adozione. Analoghe stime di beneficio, sebbene subordinate a investimenti iniziali rilevanti e progetti di più lunga durata, possono essere fatte per il Private Cloud.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Proiettando questi dati rispetto alla crescita del mercato ad oggi stimato dalle imprese del campione, il Cloud potrebbe comportare un risparmio cumulato entro il 2015 di circa 450 milioni di Euro, risparmio che potrebbe essere portato fino ad 1 Miliardo di Euro se si adottassero le migliori pratiche e ci si portasse a livelli di adozioni analoghi a quelli dei Paesi leader.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
Un caso di scuola, pratico e già operativo, dell’applicazione della tecnologia Cloud è la realtà Infracom Italia, operatore italiano di telecomunicazioni, data center e ICT outsourcing. L’azienda di Verona, presente in Italia con 500 professionisti, in 14 città italiane e centri di competenza a Milano, Firenze, Roma ed Imola, offre un’ampia gamma di servizi, coniugando competenze e asset che vanno dagli aspetti infrastrutturali ai servizi gestiti in cloud computing, grazie soprattutto alla gestione autonoma di 9.000km di rete in fibra ottica e 4 data center, per oltre 5.000 m2 di superficie totale.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: -webkit-auto;">
<strong>FONTE:</strong> <a data-mce-href="http://bit.ly/OVMlpC" href="http://bit.ly/OVMlpC" target="_blank" title="Il Cloud è la nuova tecnologia di frontiera trattata al Convegno del Politecnico di Milano, "Cloud Economy: ultima chiamata"">INFRACOM ITALIA SPA</a></div>
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Osservatorio Cloud ICT: Politecnico di Milano Convegno “Cloud Economy: ultima chiamata”

Al Convegno “Cloud Economy: ultima chiamata” sono stati presentati i dati della ricerca dell'Osservatorio Cloud & ICT as a Servic...

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