Io mi lagnavo di non avere sandali e passando davanti alla moschea di Damasco vidi un uomo senza gambe che rideva. Cessai di lamentarmi. (Ibn Saadi)
Il lavoro è spesso precario e mal retribuito, le relazioni difficili e burrascose, comprare casa è per molti quasi un sogno. Lo stress è un denominatore comune e la qualità della vita non è sempre delle migliori, con ritmi spesso insostenibili.
In una situazione che non è certo facile, è fondamentale lavorare su se stessi, imparare a gestire i propri stati d'animo, scaricare lo stress e recuperare serenità e capacità di analizzare con equilibrio tutto ciò che ci accade.
Spesso, quando siamo eccessivamente sotto pressione, tendiamo ad essere insofferenti ed a vedere tutto nero, ad essere pessimisti ed insofferenti, a lamentarci di ogni cosa.
A fare la differenza non è quello che ci accade, ma come vivamo quallo che ci accade.
Pubblico volentieri una piccola storiella per riflettere un pò su noi stessi.
LO SPACCAPIETRE
C’era una volta, tanto tempo fa, un giovane spaccapietre. Tutto il giorno lavorava con martello e scalpello, sempre in mezzo alle rocce ed alle pietre.
“Eppure ci deve essere qualcos’altro al mondo, oltre alle pietre!” pensava una mattina lavorando sodo.
Per consolarsi, cominciò a cantare ad alta voce una canzone inventata lì per lì che raccontava i suoi desideri.
“senti- gli disse – io posso aiutarti. Dimmi cosa desideri più di ogni altra cosa.”
“Se fossi ricco sarei libero di fare tutto quello che mi piace…”
Ed infatti lo spaccapietre diventò l’uomo più ricco della zona. E per un po’ di tempo fu anche abbastanza felice. Poi, d’un tratto, iniziò a diventare inquieto.
Ed allora il mago lo fece diventare Imperatore.
Allora il mago lo fece diventare Sole.
Il mago, che era curioso di vedere come si comportava lo spaccapietre, lo accontentò anche stavolta, e lo trasformò in una grande nuvola nera.
Un bel mattino arrivò un giovane con uno scalpello ed un martello in mano e, iniziando a cantare, cominciò a colpire la roccia, facendone volare tutt’ intorno i frammenti.
Ancora una volta il mago lo accontentò ed il giovane tornò ad essere lo Spaccapietre che era…
A volte l'uomo è straordinariamente, appassionatamente innamorato della sofferenza. (Fëdor Michajlovic Dostoevskij)
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