Il lavoro, il sindacato,la costituzione. Gli studenti reggiani incontrano Giuseppe Di Vittorio.
(A cura di Vincenzo Moretti e Giovanni Trisolini - Casa Editrice EDIESSE Srl)

In TV “Pane e Libertà”, in libreria “Caro Peppino”, un testo scritto da alunni e docenti, dirigenti scolastici e sindacalisti. Un progetto di formazione educativa e ricerca didattica pluridisciplinare, espressione di ricchezza culturale e storica, di vivacità creativa e divulgativa che la scuola, spesso bistrattata, ha saputo realizzare. La scuola, fonte di diffusione della cultura, è anche luogo di produzione di interessanti e formative iniziative, non solo celebrative, idonee a diffondere le radici ed il contenuto di eventi storici esplicativi delle problematiche umane e sociali connesse al tema del lavoro nella società contemporanea. Forte della didattica e del sapere di eccellenti docenti, rinforza nei cittadini di domani il senso di appartenenza alla comunità locale e nazionale anche mediante la valutazione ed il confronto delle diverse esperienze maturate da altri illustri istituzioni. Nel ponte del I maggio 2008, i ragazzi del IV Liceo Scientifico “Aldo Moro” e del IV Liceo Magistrale “Matilde di Canossa” di Reggio Emilia hanno raggiunto in gita scolastica Cerignola (FG), città natale del sindacalista Giuseppe Di Vittorio, fulgido esempio di vita per tutti i lavoratori che in quel tempo non godevano di certo dei diritti attualmente riconosciuti. Giuseppe Di Vittorio ha scelto di stare dalla parte dei più deboli, attraverso il dialogo è riuscito a suscitare nell’animo di ciascun “operaio lavoratore” una carica straordinaria, convincendoli a non tirarsi mai indietro e ad abbattere le barriere dell’indifferenza e della prepotenza dei padroni. La tappa in Puglia è stata inserita nel programma didattico, intrapreso all’inizio dell’anno scolastico 2007 e sviluppatosi attraverso dibattiti e convegni sul lavoro, sul sindacato e sulla Costituzione, per “educare” i giovani d’oggi, mediante l’esempio del “Caro Peppino”, a comprendere il significato delle “lotte” promosse dalla classe operaia col fine esclusivo di far riportare su Carta quei diritti che sono insiti in ogni essere umano, operaio, bracciante o lavoratore che sia, per il solo fatto di essere uomo e quindi centro di diritti inviolabili concernenti la propria esistenza. Un itinerario ricco di appuntamenti multimediali e approcci interattivi con l’ausilio di fonti audiovisive, sulle quali spicca la visione del film “Giuseppe Di Vittorio, voce di ieri e di oggi”, diretto da Carlo Lizzani e Francesca Del Sette. Da Reggio Emilia a Cerignola, dalla Pianura Padana al Tavoliere delle Puglie, dalla prima alla seconda estensione agricola d’Italia, “terre” distanti ma accomunate dalla presenza di braccianti agricoli che ancora oggi sono dediti alla lavorazione dei campi per conto altrui e alla difesa dei propri diritti, che purtroppo, ancora oggi, a causa dello sfruttamento del lavoro nero, sono calpestati da deprecabili episodi di “caporalato”. Un percorso itinerante geografico-culturale dedicato al sindacalista che incitava “gli operai ad urlare al mondo intero il loro disagio e rivendicare con determinazione i diritti della classe operaia”. Peppino Di Vittorio è tuttoggi un solido punto di riferimento per gli anziani di Cerignola e per le nuove generazioni, sia sul piano politico-sindacale che umano. Studenti e anziani, lavoratori e pensionati, uomini e donne, precari e disoccupati, rumeni e marocchini, tutti insieme hanno partecipato attivamente alla manifestazione del I Maggio 2008 nella città dauna, per la difesa dei diritti dei lavoratori in un mondo di vorticosi cambiamenti, con l’orologio della storia che rischia di ritornare indietro. Gli studenti, impegnati negli approfondimenti sulla storia del Novecento sino al secondo dopoguerra e sulle nuove problematiche del mondo agricolo, sui nuovi “schiavi”, spesso invisibili agli occhi del mondo, impiegati nella raccolta dei pomodori e dell’uva, hanno realizzato un interessante documentario dal titolo “Le storie interrotte di Joh e Gebra Kento, braccianti nella terra di Di Vittorio”. Un progetto dalle molteplici finalità: non dimenticare il lavoro svolto con fatica, dedizione e amore da Peppino Di Vittorio con l’obiettivo di avvicinare i giovani di ogni tempo al mondo del lavoro ed alla sua evoluzione storica con riferimento sia all’etimologia propria del termine sia al connesso significato dell’evoluzione dei diritti e dei doveri dei lavoratori. Sotto i riflettori: la figura del sindacalista e costituente, la crescita culturale di Giuseppe Di Vittorio da semianalfabeta ad autodidatta nello studio “sapere e cultura al primo posto”, l’impegno costante profuso nelle campagne assolate dove ha lavorato sin da bambino. Nella tematica del lavoro esemplare svolto dai liceali è ben evidenziato l’orgoglio e l’intuito del “Caro Peppino” fondato sulla “corretta” convinzione, e quanto mai sempre attuale, che solo tramite la rivendicazione di migliori condizioni di lavoro si può aprire una prospettiva di dignità sociale e di libertà concreta per tutti gli addetti ai lavori. I valori del lavoro e della democrazia economico-sociale, sostenuti saldamente da Giuseppe Di Vittorio e messi in pratica nella sua vita personale e sindacale, aiutano a comprendere e fornire risposte alla condizione difficile e complessa che incontrano i giovani nella vita quotidiana. Non si devono gettare nel dimenticatoio le opere compiute da chi, compiendo enormi sforzi e notevoli sacrifici anche personali, ci ha preceduti, ma occorre tenere sempre vivi e saldi i cardini della tradizione italiana con lo scopo di non spazzare via decenni di storia che sono fondamentali nell’educazione delle nuove generazioni. “Pane ed educazione”: la scuola è il cuore pulsante e determinante, di vitale importanza per lo sviluppo e la crescita di un paese. “Sapere, conoscere, vedere alto e lontano, andare avanti come un trattore potente su un terreno incolto da secoli per fecondarlo e trarlo a coltivare a vita, a bene della società”. Non solo studio e ricerche ma anche opportunità di crescita e di condivisione di esperienze in grado di trasferire nella realtà la passione, l’impegno, il rigore intellettuale e civile, oltre che politico e sociale. Un progetto scolastico all’insegna del pluralismo, di prospettive che si aprono dal nord al sud, di risorse storiche ed azioni giovanili, determinanti nel raggiungimento di obiettivi significativi a vari livelli. Forze e idee unite nello studio di soluzioni e di riflessioni sul significato del lavoro e della dignità degli uomini per promuovere una cultura solidale e rispettosa della diversità, prestando particolare attenzione alle nuove emergenze e ai nuovi bisogni del mercato del lavoro stravolto dalla globalizzazione. Un viaggio tematico che “ci ha fatto crescere culturalmente”, che “ci ha fatto conoscere e stringere nuove amicizie con i simpatici ed ospitali coetanei di Cerignola” protagonisti del documentario “Muretto a secco”, ulteriore testimonianza dei dialoghi costruttivi, improntati sulla divulgazione di una figura importante per la storia del movimento sindacale quale espressione degli insegnamenti di un grande maestro che, nel trattare l’argomento del valore sociale del lavoro, ha dato un’impronta significativa all’educazione rivolta ad una nuova cittadinanza partecipe alla vita politica e sociale-sindacale aperta al dialogo, alla cooperazione e al lavoro di gruppo. Pagine di vita scolastica vissuta intensamente da tramandare e diffondere nelle scuole di ogni grado per attingere agli insegnamenti indispensabili per la vita quotidiana.
(Bartolo Carbone)

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