Programmare gli investimenti e una gestione attenta delle
attività d'impresa spesso non sono sufficienti per dare solidità a
un'azienda, dato che possono essere diversi gli eventi finanziari che
determinano diverse difficoltà ad affrontare gli impregni presi.
Le
nuove normative prevedono strumenti molto utili che permettono a un
imprenditore di prevenire una situazione di difficoltà della propria
azienda e cercare di uscirne continuando l'attività. Ma come procedere
in caso in cui un'impresa si trovi sofferenza? Di seguito andremo a
considerare quale siano le procedure previste e perché sono utili.
Quando un'impresa può essere considerata insolvente
Il termine insolvenza è una delle parole più temute da un imprenditore,
dato che indica l'incapacità di far fronte agli impegni finanziari
contratti. Ciò significa che se per esempio si è sottoscritto un debito,
oppure si sono effettuati degli investimenti, l'azienda si trova in una
condizione in cui non ha accesso alla liquidità per rispettare le
scadenze.
Questa condizione viene definita come stato di
crisi d'impresa, una realtà che negli ultimi anni è stato oggetto di una nuova
riforma con la creazione del nuovo Codice della Crisi di Impresa
introdotto con la legge n. 155/2017 e messo in atto dal Dlgs n. 14/2019.
In base alla normativa un'azienda che si trova in una condizione di
difficoltà economica, con riduzione dei flussi di cassa e con la
concreta possibilità di trovarsi in insolvenza, viene considerata in
crisi economica.
La normativa ha previsto una serie di procedure che
permettono di identificare questo particolare condizione e intervenire
dove possibile.
Perché è importante analizzare lo stato di un'impresa
Individuare lo stato di crisi di una società in base alla nuova
normativa diventa una realtà a cui un amministratore e un consiglio
direttivo dovrà porre attenzione, dato che permette di poter intervenire
al fine di salvaguardare l'impresa stessa da un fallimento
imprenditoriale.
Infatti per comprendere quale sia la reale importanza
della riforma effettuata, si deve considerare che lo stato di insolvenza
determina conseguenze molto gravi dal punto di vista della vita di
un'azienda, dato che porterà a una serie di azioni legali dei debitori
che sono finalizzate a recuperare i loro crediti insoluti.
Ciò porta
alla procedura fallimentare e alla liquidazione di tutti i beni e del
capitale aziendale al fine di soddisfare le dovute pretese degli aventi
diritto: naturalmente la conseguenza diretta è quella della cessazione
dell'attività di impresa.
Il base alla Dlgs n. 14/2019 sono stati posti in rilievo alcuni segnali
che indicano l'eventuale realizzarsi di una condizione di insolvenza,
identificati dal CNDCEC, ovvero il Consiglio Nazionale Dottori
Commercialisti ed Esperti Contabili:
- Patrimonio netto negativo: si considera l'esposizione finanziaria dell'impresa.
- Patrimonio netto positivo: in questo caso verranno considerati valori
come l'adeguatezza patrimoniale, l'indice di liquidità e quello di
indebitamento.
Cosa prevede la nuova normativa del diritto fallimentare per salvare l'impresa dalla condizione di insolvenza
Per prevenire lo stato di crisi è stata prevista la
procedura di allerta, la quale si colloca come uno strumento molto utile al fine di
intervenire nel risanamento di un'impresa e offrire la possibilità di
dare continuità all'attività imprenditoriale.
L'attivazione del sistema
di allerta si colloca in una nuova visione dell'impresa, in cui si
considera una maggiore responsabilità da parte degli organi di controllo
che come l'amministratore, i revisori contabili e società di revisioni,
e inoltre si offre la possibilità all'impresa di non andare incontro
alla sua chiusura.
Per comprendere la sua importanza si deve considerare che la procedura
si applica a tutte le PMI che svolgono attività imprenditoriale e quella
agricola e che si trovano in una condizione debitoria.
L'organo preposto è l'OCRI, acronimo che identifica l'Organismo di
Composizione della crisi d'impresa, il quale sarà attivato e avrà il
primo compito di dover stabilire se una società può essere può essere
salvata e ristrutturata, oppure data la condizione di difficoltà non
sarà possibile effettuare un intervento risanatore. L'OCRI è presente in
tutte le Camere di Commercio e interverrà al fine di richiamare il
creditore dall'azione di richiedere il fallimento dell'impresa, dando
inizio a un concordato stragiudiziale.
Il ruolo del sistema di allerta per un'impresa in difficoltà
La procedura di allerta può essere considerata un valido supporto per
un'impresa che si trova in difficoltà finanziarie? La risposta a questa
domanda è positiva, grazie a una serie di vantaggi sia nei confronti
della sopravvivenza dell'impresa, sia per ciò che concerne il ruolo dei
responsabili della stessa.- Evidenziare la crisi: il sistema di allerta permette di valutare quale
sia il reale stato dell'impresa con l'ammontare dell'esposizione
debitoria.
- Evitare il fallimento: l'impresa non sarà soggetta a istanza di
fallimento, ma si cercherà un'azione stragiudiziale con il debitore.
- Responsabilità degli amministratori: la segnalazione di uno stato di
difficoltà dell'impresa, offre l'opportunità di limitare alcune
conseguenze legali che sono a discapito degli amministratori e degli
organi di controllo, velocizzando le eventuali verifiche riguardante la
loro attività.
- Soddisfazione del debitore: la procedura permette di raggiungere un
accordo con il debitore, adempiendo alle sue richieste e contrastando il
verificarsi dell'insolvenza.
Sopravvivenza aziendale: sarà possibile continuare l'attività di
impresa, risanando la condizione debitoria senza dover procedere alla
liquidazione di beni e capitali.