I solai collaboranti sono una struttura mista di legno e calcestruzzo che vedono questi due elementi unirsi grazie a connettori in acciaio. Sopra l'assito vengono infatti avvitati i connettori – costituiti da un piolo con testa inserito in una piastra di base sagomata – da dimensionare per frequenza di posa, diametro e profondità di infissione nel legno, in relazione anche alla luce del solaio.

A questo punto, si procede alla formazione di un getto in calcestruzzo armato che solitamente presenta uno spessore variabile dai 6 ai 10 cm. A cosa serve questa soluzione? Ad aumentare le portate mantenendo però sempre contenute le dimensioni della travatura.

Basti pensare ai solai in legno esistenti che spesso hanno bisogno di rinforzi per andare a sopportare carichi di maggiore entità. I solai in legno di nuova realizzazione, al contrario, necessitano di rispondere alle nuove normative e dunque devono presentare sezioni strutturali elevate. Il solaio misto legno-calcestruzzo, infine, rispetto a quello di solo legno, si presenta più rigido e ha un miglior comportamento alle vibrazioni. Dunque, fornisce un maggior isolamento acustico.

Alcune aziende offrono solai collaboranti con lamiera grecata. Su di questa viene gettata una soletta in calcestruzzo e, una volta avvenuta la maturazione di quest’ultimo, la lamiera ed il calcestruzzo formano una sezione omogeneizzata con tutte le caratteristiche dei solai in cemento armato tradizionali. Altre invece, si occupano di un nuovo sistema che prevede l'infissione a freddo dei connettori a mezzo di chiodi speciali.

Oggi comunque la realizzazione di solai in struttura mista legno-calcestruzzo è diffusa sia nella nuova edificazione che negli interventi di ristrutturazione e recupero delle vecchie costruzioni. Questa tipologia consente dunque la nascita di solai collaboranti grazie al perfetto connubio tra legno ed il calcestruzzo. Vale a dire: l’unione del pregio estetico del primo con la valenza strutturale del secondo.

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