I giapponesi fanno una distinzione tra Kaizen e innovazione: il Kaizen è graduale, procede per piccolo passi e utilizza un know-how tradizionale e molto buon senso, l’innovazione, al contrario, è più radicale e avviene con cambiamenti di entità più importante e su base non continua.

La metodologia Kaizen differisce dai programmi di miglioramento della seconda metà del secolo scorso che potremmo definire come “comanda e controlla”. Questa filosofia, infatti, si basa sull’apportare cambiamenti e monitorare i risultati ed, eventualmente, fare i piccoli aggiustamenti necessari. La programmazione su larga scala dei progetti di cambiamento è rimpiazzata da piccoli esperimenti che possono essere implementati rapidamente, non appena il suggerimento viene raccolto.

Il Kaizen è focalizzato, prima di tutto, sul miglioramento da apportare subito anche se possono servire, a volte, misurazioni e analisi.

Implementare il Kaizen richiede:

- di formare sui principi della Lean manufacturing le squadre di persone che lavoreranno sul Kaizen;
- di facilitare l’adozione di sessioni di brainstorming per identificare le possibilità di miglioramento;
- di implementare i miglioramenti spezzando il processo in tante parti e provando poi a rimontarlo, eliminando gli sprechi;
- di preparare un action plan con una lista di attività che sono richieste per completare il processo del Kaizen;
- identificare i miglioramenti che ci si aspetta di ottenere e che dovranno essere misurabili;
- ottenere un feedback dalle azioni svolte;
- riportare e diffondere i risultati ottenuti implementando il primo suggerimento attraverso lo strumento del Kaizen e celebrare il successo raggiunto

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