Si fa un gran parlare di benessere, rilassamento, stress, qualità della vita, e sempre più spesso si va alla ricerca di ricette miracolose per stare un po’ meglio. Ma non sempre la soluzione è all’esterno…

Condivido volentieri con te una riflessione scritta qualche giorno fa, mentre ero in treno, come spesso mi capita per motivi di lavoro.

Ero reduce da una settimana impegnativa, e l’idea di poter riposare un po’ durante il viaggio era una prospettiva davvero allettante. Ben presto, però, mi sono reso conto che l’impresa era particolarmente difficile. Di fronte a me una donna di circa sessant’anni, magnificava al vicino di posto le ultime avventure dei suoi 3 splendidi nipotini. Alle mie spalle ho potuto conoscere, tra interruzioni varie dovute all’assenza del segnale, ogni minimo dettaglio della relazione tra Chiara ed un certo Marco, grazie allo sfogo telefonico di lei con la sua vecchia amica Marta. Per non parlare del tipo che un paio di posti più avanti ha deciso di provare tutte le suonerie del suo nuovo cellulare… Ah, i cellulari… che meravigliosa invenzione! Decine di viaggiatori hanno potuto effettuare e ricevere chiamate urgenti e di vitale importanza… Ad ogni stazione, puntualissimi (almeno loro…) si susseguono gli annunci del capotreno e degli addetti al servizio ristorante e bar.

Ogni carrozza era invasa da una quantità di decibel decisamente eccessiva.

Mi piacerebbe che si creassero i vagoni “no noise”; le carrozze del silenzio, dove poter tranquillamente dormire, leggere, studiare, lavorare o semplicemente perdersi nei propri pensieri, senza rumori di fondo.

Amo il silenzio. Credo sia una delle risorse più preziose per il mondo moderno. Una risorsa che scarseggia sempre più.

Il silenzio arricchisce le nostre giornate, spogliandole dal superfluo, aiutandoci a riscoprire la vera essenza delle cose, a guardare la realtà da una diversa prospettiva, a godere a pieno di emozioni nuove, a valorizzare parti di noi spesso sacrificate sull’altare della fretta e della produttività.

Siamo ormai così abituati a ricevere stimoli uditivi che non riusciamo più a starne senza. Abbiamo quasi paura del silenzio, di restare soli con noi stessi, di immergersi nei nostri pensieri e confrontarci con le nostre debolezze. Ormai non riusciamo quasi più a stare “senza far niente”. Abbiamo un continuo bisogno di colmare i vuoti, di sentirci perennemente occupati a “fare”; di riempire i silenzi con le parole…

C’è una parte di noi che ci parla, ma noi siamo troppo impegnati per prestarle ascolto. Abbiamo sempre qualcosa da fare, qualcosa di più importante, di più gratificante, di più concreto. E questa parte di noi è costretta ad alzare sempre più la voce, amplificando quel disagio interiore, fisico o emozionale, che colpisce la maggior parte degli esseri umani.

Eppure non è difficile. Basta fermarsi ogni giorno per qualche istante. Ritagliati un momento per stare da solo con te stesso; guardati dentro, ascolta i tuoi bisogni, i tuoi desideri, le tue sensazioni. Sfrutta ogni occasione per riscoprire il piacere del silenzio. Con un po’ di pratica sarai capace di ascoltare i mille messaggi che il silenzio ci porta in dono. Entrerai in contatto con il vero te stesso, imparerai a riflettere sulle tue azioni, a godere a pieno dei tuoi risultati ed a comprendere meglio te stesso e chi ti circonda. Lentamente, giorno dopo giorno, fino a creare una nuova abitudine.

Giovanni Annunziata. Tratto da Relax. Vivere RilassataMente

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